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Scuola, conto alla rovescia per il nuovo anno. sce l’esercito dei precari che tocca il record di oltre 170mila ‘effettivì, il doppio rispetto al ’99


Conto alla rovescia per l’avvio del nuovo anno scolastico. Mercoledi’ la Lombardia apre la lunga maratona dell’apertura delle scuole. Seguiranno poi le altre regioni. Lunedi’ 13 sarà quindi la volta dei ragazzi del Molise, del Piemonte, della Toscana, dell’Umbria e della Valle d’Aosta, nonchè delle province di Trento e Bolzano. Martedi’ toccherà quindi agli studenti del Friuli Venezia Giulia mentre le scuole di Abruzzo, Campania, Emilia Romagna e Marche apriranno i battenti mercoledi’ 15. Il giorno successivo sarà la volta degli studenti del Lazio e della Liguria. Il 20 settembre toccherà quindi ai ragazzi di Puglia, Basilicata, Sardegna e Veneto. Ultimi, infine, gli studenti siciliani che torneranno sui banchi il 23 settembre.
Un nuovo anno in cui studenti, insegnanti e famiglie dovranno confrontarsi con le novità introdotte dalla riforma Moratti, dal tutor all’insegnamento delle lingue straniere, all’uso di internet. Ma restano ancora parecchi i nodi irrisolti del nostro sistema istruzione. Tra questi, quello delle retribuzioni dei professori, quello dei tagli all’organico e il problema del precariato. Una fotografia del pianeta istruzione è stata scattata dalla Uil scuola che lo scorso luglio ha presentato un dossier in cui vengono illustrati i maggiori cambiamenti avvenuti nell’ultimo triennio.
Le retribuzioni dei ‘prof’ italiani sono cresciute negli ultimi anni ma non riescono ancora a raggiungere il livello di quelle dei loro colleghi europei, nè di quelli dei paesi dell’Ocse. Dal dossier emerge che i maggiori incrementi si registrano soprattutto a livello iniziale della professione. Un insegnante di scuola superiore giunto al massimo della carriera ‘guadagnà in Italia, il 10% in meno rispetto ad un suo collega europeo.
I precari, invece, possono considerarsi ormai un vero e proprio esercito, composto da 174.866 ‘effettivi’, quasi il doppio rispetto al 1999. Negli ultimi cinque anni scolastici, rileva il rapporto Uil, il numero degli insegnanti precari della scuola ha subito espansioni e contrazioni. Una situazione che evidenzia la contrazione dei posti in organico.

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