Attualità

Pena morte, al via mobilitazione mondiale per abolizione

Roma, 23 nov. Una
maratona mondiale di tre giorni, dal 28 al 30 novembre, contro la pena
capitale. E’ la ‘Giornata mondiale delle Città contro la pena di morte, città
per la vità, un’iniziativa realizzata dalla Comunità di Sant’Egidio che vede
protagoniste oltre 320 città del mondo che si collegheranno con l’auditorium
di Roma e con Firenze. Per un evento che – come ha affermato Mario Marazziti,
portavoce della comunità romana – ”è probabilmente il momento di maggiore
mobilità internazionale finora mai realizzata contro le esecuzioni capitali”.
”L’iniziativa arriva in una situazione mondiale particolare – ha continuato
Marazziti – nel quale malgrado la guerra sia di attualità, malgrado sia un
momento di contrazione del rispetto dei diritti umani, la pena di morte
registra una diminuzione: nel 2005, 85 paesi hanno abolito la pena capitale
dall’ordinamento giuridico e nel 2000 erano 75. In breve: i paesi
mantenitori sono attualmente 57, gli abolizionisti di facto sono 44 e un totale
di 125 paesi sono abolizionisti”. “La pena di morte è una grande sconfitta
nella cultura della vita – ha detto ancora il portavoce della Comunità – e
come la tortura e la schiavitù è una pratica arcaica e barbara. E’ necessario
destare la coscienza del mondo perchè percepisca la pena capitale come il
passato, e soprattutto come uno strumento contradditorio, inicuo, che le
gittima la cultura delle morte e che abbassa lo stato al livello di colui che
uccide". Sottolineando poi l’immoralità delle esecuzioni capitali,
Marazziti ha poi evidenziato che “è anche uno strumento inutile: è dimostrato
che in nessun paese che pratica la pena capitale vi sia una riduzione dei
reati”.

Al centro della mobilitazione è l’Africa tanto che il 28 novembre mattina,
alle 9, all’auditorium Parco della Musica, di Roma si terrà una conferenza
internazionale alla quale parteciperanno ben 14 ministri della Giustizia di
altrettanti paesi africani, ed è previsto anche un intervento del card.
Achille Silvestrini. I ministri africani, saranno ricevuti, intorno alle 12,15
al Quirinale dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Incontri ed
iniziative proseguiranno nel pomeriggio sempre all’auditorium. “Vogliamo
accompagnare i paesi africani – ha spiegato Marazziti – in un processo di transizione
giuridica perchè aboliscano dai propri ordinamenti giuridici la pena capitale
o perchè diventino abilizionisti di facto e in questo cammino verso l’uscita
dal tunnel della pena capitale abbiamo chiesto di accompagnarci anche dall’ex
ministro della giustizia Giovanni
Maria Flick e dal vice presidente del Consiglio Superiore
della Magistraura, Carlo Rognoni”. Il 29 novembre incontri ed iniziative si
trasferiranno a Firenze.

Ma l’evento chiave si svolgerà il 30 novembre alla Sala Sinopoli dell’auditorium
di Roma, dove alle 18, personalità, testimoni, rappresentanti di grandi
organizzazioni internazionali, ex condannati a morte racconteranno le loro
storie le loro esperienze. La scelta della data è significativa poichè in
quel giorno si ricorda la prima abolizione della pena capitale: quella del
Granducato di Toscana nel 1786 ad opera del granduca Pietro Leopoldo. Si
potranno ascoltare storie come quella di Stanley ‘Tookiè Williams, da 24 anni
nel braccio della morte a San Quentin, in California condannato per un duplice
omicidio quando faceva parte di un banda criminale. Candidato al premio Nobel
per la pace per i diversi scritti con i quali ha voluto insegnare ai giovani di
non intraprendere la via della violenza, della malavita. “Almeno 320 città si
collegheranno con Roma e quest’anno per la prima volta ci aranno due città
californiane – ha illustrato Marazziti – per un evento ‘crocevià, che vede
intrecciarsi i racconti di ex condannati a morte, o di persone che hanno
vissuto esperienze nel braccio della morte, con la presenza e gli interventi di
personalità dello spettacolo come Gigi Proeitti, Lorella Cuccarini, Remo
Girone ed altri”.

Tra coloro che interverranno David Attwood, della Texas Coalition Against the
Death Penalty, Joaquin martinez, ex codannato a morte, innocente, Tamara
Chikunova, dell’Associazione Madri Contro la pena di morte e la Tortura in
Uzbekistan e Sister Helen Prejean, paladina della lotta contro la pena di morte
negli Stati Uniti, dove, ha riferito Marazziti, quest’anno si sarebbe ridotto
il numero delle esecuzioni capitali. La serata, durante la quale saranno
proiettati alcuni anche alcuni filamti del 30 novembre si concluderà con il
concerto ‘Contro la pena di morte, Per la vita di Michel Bublè.

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