Norme & Prassi

Una legge per i nonni-vigilantes. In cambio sconti sulle tariffe e buoni pasto

Anziani al lavoro in cambio di sconti sulle tariffe comunali, abbonamenti gratis su bus e tram, buoni pasto, biglietti omaggio per andare al cinema. Lo prevede il Piano nazionale per lo sviluppo di programmi di lavoro di utilità sociale, articolato in cinque proposte di legge presentate da Pdl, Pd, Udc e Lega. L’iter parlamentare è già inizato in commissione Affari sociali della Camera. Potranno essere coinvolti solo gli over 65 che non svolgono attività di lavoro dipendente, autonomo o professionale.

Dovranno obbligatoriamente usufruire di un’assicurazione contro gli infortuni e per la responsabilità civile verso terzi. Potranno essere impiegati, a seconda delle capacità e delle condizioni fisiche, nella sorveglianza a musei, monumenti e biblioteche comunali; nell’assistenza a quelle persone che temporaneamente non sono in grado di svolgere piccoli compiti giornalieri; nella vigilanza davanti alle scuole e nei parchi pubbliciI nonni-vigili avranno una pettorina di riconoscimento e walkie-talkie collegati con le centrali della polizia municipale.

L’Italia, come del resto l’intera Europa, va verso un progressivo invecchiamento della popolazione. Secondo le ultime proiezioni di Eurostat, entro il 2060 nell’Unione europea vi saranno solo due persone in età lavorativa (tra 15 e 64 anni) per ogni persona di età superiore a 65 anni, rispetto a una proporzione attuale di quattro a uno. Il calo più considerevole dovrebbe registrarsi tra il 2015 e il 2035, in coincidenza con il raggiungimento dell’età della pensione dei figli del baby-boom, ricorda la deputata del Pd Anna Miotto, prima firmataria di una delle proposte di legge all’esame del Parlamento.

Tra i temi più attuali del dibattito sul futuro sociale del nostro Paese già nel breve-medio periodo, sottolinea il deputato del Pdl Benedetto Fucci, tra i promotori del Piano nazionale per l’attivita’ lavorativa della terza eta’, c’è quello del ruolo delle persone anziane in un’Italia caratterizzata da un andamento demografico molto ben definitivo che vede crescere il loro numero: nel 2045 gli ultrasessantacinquenni saranno il 30% della popolazione e gli ultraottantenni il 12%. Tuttavia, l’aumento dell’aspettativa di vita e i progressi della medicina stanno accrescendo la quota percentuale di persone anziane “che vivono in ottime condizioni di salute e che rimangono attive sia sul piano sociale che su quello lavorativo”.

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