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Via libera della Cassazione al referendum sul nucleare

Roma, 1 giu. (Adnkronos/Ign) – Sì al referendum sul nucleare. Lo ha deciso l’ufficio centrale elettorale presso la Corte di Cassazione. In particolare, sono state accolte le istanze presentate da Pd e Idv volte a trasferire il quesito sulla nuova norma appena votata sul nucleare. In pratica il referendum, il prossimo 12 e 13 giugno, si svolgerà sui commi 1 e 8 dell’articolo 5 del decreto omnibus.
 
La Cassazione ha accolto sia la tesi difensiva avanzata dall’Italia dei Valori rappresentata dall’avvocato Alessandro Pace (che chiedeva che il referendum si svolgesse sui commi 1 e 8 della nuova norma) sia la tesi avanzata dal Pd rappresentato da Gianluigi Pellegrino che, a sua volta aveva chiesto di trasferire la richiesta del referendum alla nuova norma in base ai commi 1 e 8 dell’art. 5 e anche alla luce del comma 5.

“E’ stata accolta la tesi difensiva dell’Italia dei Valori”, ha sottolineato Pace. Mentre il legale del Pd ha osservato: ”Si afferma la forza serena della Costituzione contro il tentativo giuridicamente maldestro di raggirare il corpo elettorale, cioè 40 milioni di cittadini”.

Con la decisione della Cassazione, gli elettori che si recheranno alle urne troveranno, oltre alle schede sull’acqua e sul legittimo impedimento, anche quella sul quesito che chiede di bloccare per sempre i progetti nucleari del governo.

La decisione della Cassazione è stata presa da 18 magistrati presieduti dal più anziano, Antonino Elefante. Il verdetto è stato accolto dagli applausi di un gruppo di esponenti del comitato referendario.

Soddisfatta l’opposizione. “La conferma del quesito sul nucleare è una notizia eccellente – ha commentato il segretario del Pd Pier Luigi Bersani – . I trucchi del governo sono stati ancora una volta smascherati”. A sostegno dei sì ai quattro quesiti il Pd ha annunciato oggi una manifestazione venerdì 10 giugno alla presenza di cantanti e testimonial del mondo della cultura. E’ previsto un comizio dello stesso Bersani.

Plaude alla decisione della Cassazione anche il leader Idv Antonio Di Pietro: “Chi la dura, la vince”, ha sottolineato. “Si sono dati la zappa sui piedi”, ha detto l’ex magistrato spiegando come, grazie anche agli errori della maggioranza, è stata possibile l’ammissione del referendum sul nucleare. Anche l’Idv ha in programma per il 10 giugno quattro grandi manifestazioni a sostegno dei referendum a Milano, Roma, Napoli e Palermo.

Da parte sua il Comitato ‘Vota Sì per fermare il nucleare’, costituito da oltre 80 associazioni a favore del referendum, osserva: “Questa volta le furberie alle spalle degli italiani non passano. La Cassazione censura l’arroganza del governo e riconsegna nelle mani dei cittadini il diritto a decidere sul nucleare e del proprio futuro”.

Il presidente della Camera Gianfranco Fini si è pronunciato nuovamente oggi a favore del voto. “L’ho già detto l’altro giorno: è importante andare a votare a prescindere da quanti sono i quesiti”, ha sottolineato. Italo Bocchino ha confermato che Futuro e libertà ”invita tutti gli iscritti alla partecipazione attiva” ai referendum, ”lasciando agli stessi – ha precisato – piena libertà di coscienza” sui quesiti.

”Assoluto stupore” per la decisione della Cassazione è stato espresso invece dal ministro per lo Sviluppo economico, Paolo Romani, per il quale ”governo e Parlamento hanno abrogato tutte le norme che consentivano l’installazione di centrali nucleari”.

Intanto, la Commissione servizi e prodotti dell’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, nella riunione del 30 maggio scorso, dopo un’interlocuzione con la Commissione parlamentare di vigilanza, ha rilevato che ”la collocazione nei palinsesti dei messaggi autogestiti relativi ai referendum del 12 e 13 giugno, finora attuata dalla Rai, non è conforme ai principi del regolamento della Commissione sulla par condicio referendaria”.

L’Autorità, si legge in una nota, ha, pertanto, rivolto un richiamo alla concessionaria pubblica ”affinché realizzi una collocazione dei messaggi idonea a garantire l’obiettivo del maggior ascolto, come previsto dalle disposizioni vigenti”. Nell’esercizio della sua funzione di vigilanza, l’Agcom, attraverso il monitoraggio della programmazione, ”verificherà l’osservanza del richiamo”.

Fonte: Adnkronos

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