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Case ‘fantasma’: emersi 560 mila immobili

ROMA – Ammonta a 415,5 milioni la rendita catastale in più (l’1,2% della rendita catastale nazionale) che sarà soggetta alle imposte grazie all’emersione di 560.837 unità immobiliari urbane (su 1.065.484 particelle) con la regolarizzazione spontanea che ha avuto termine al 31 aprile 2011. Partono ora in modo massiccio i sopralluoghi e l’attribuzione delle rendite presunte, salvo successive verifiche, per le restanti 1.626.659 particelle catastali ancora ad accertare che dovrebbe portare al raddoppio dell’ammontare della rendita assoggettabile al fisco. Lo ha annunciato il direttore dell’Agenzia del Territorio Gabriella Alemanno nel corso di una conferenza stampa.

Fra gli immobili ‘fantasma’ emersi ci sono anche porzioni di stazioni, porti, aereoporti, strutture di proprietà di enti pubblici. Questi, insieme ad alberghi, porzioni di alberghi, opifici, capannoni, immobili annessi alle attività industriali, artigiane e agricole, costituiscono la fetta più cospicua (circa il 60%) di rendita emersa, pari a 296,8 milioni, mentre la rendita ricavata dalle abitazioni è stata decisamente più bassa: 84,8 milioni pari a 196.808 case fantasma. Più della metà delle particelle accertate, cioé 572.503, sono risultate non accatastabili perché si tratta di ruderi, immobili in costruzione, tettoie, serre, manufatti di limitate dimensioni quindi non produttive di rendita.

Alcuni proprietari – è stato detto nel corso della conferenza stampa di presentazione dei dati – hanno preferito abbattere i propri immobili. Le ragioni possono essere state le più diverse: si trattava di immobili abusivi oppure il proprietario ha ritenuto che la tassazione sarebbe risultata troppo onerosa. Dal mese di maggio è partita la fase due del piano di emersione nei confronti di chi non ha spontaneamente dichiarato gli immobili. Questa fase prevede dei sopralluoghi esterni per individuare la destinazione dell’uso dell’immobile e quindi l’attribuzione di una rendita presunta. “Questa seconda fase – ha detto il direttore dell’Agenzia del territorio Gabriella Alemanno – riguarderà 1.162.659 particelle e puntiamo a concluderla entro fine anno con possibili slittamenti nei primi mesi del 1012”. Per questa seconda fase più complessa sarà chiesta la collaborazione dei comuni e delle forze dell’ordine in particolare Guardia di Finanza e Forze di Polizia, sia per avere accesso alle zone più impervie, sia per funzione preventiva. “Finora – ha detto Alemanno – non c’é stato alcun problema e non ce ne saranno”. Da questa seconda emersione ‘coatta’ potrebbe essere recuperato una rendita catastale di valore pari a quella ricavata dalla fase uno. A operazione ultimata, l’emersione di tutti gli immobili fantasma dovrebbero rappresentare il 2,2% della rendita nazionale totale che ammonta a circa 34 miliardi di euro. L’agenzia del territorio non ha voluto fornire stime sull’ammontare delle entrate che questi beni renderebbero allo Stato e ai Comuni, rimandando all’Agenzia delle Entrate.

Fonte: ANSA

 

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