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Online su Google volumi rari della British Library

New York, 20 giu. (TMNews) – Presto gran parte dei volumi antichi conservati alla British Library di Londra sanno disponibili su internet. Grazie a un accordo la tra biblioteca britannica e Google gli interessati potranno ricercare, leggere e scaricare 250.000 volumi pubblicati tra il 1700 e il 1870 che non sono più soggetti al diritto d’autore. I testi, che saranno consultabili gratuitamente sul sito della British Library e su books.google.co.uk, saranno digitalizzati nei prossimi tre anni per un totale di 40 milioni di pagine di volumi sui cambiamenti tecnologici, politici e sociali dell’epoca dell’Illuminismo, della rivoluzione industriale e della guerra di indipendenza americana.

Tra i libri in questione ci sarà per esempio una guida del XVIII secolo alla lingua inglese per marinai danesi che dimostra “come l’inglese abbia cominciato a emergere come lingua dominante a livello internazionale”, ha spiegato Kristian Jensen, il curatore della British Library. E ci sono anche curiosità come un documento che descrive il primo sottomarino a motore e un trattato sugli ippopotami.

Secondo quanto riportato dal sito di tecnologia Mashable, l’accodo con Google è il primo passo di un più grande progetto per rendere la maggior parte del catalogo della biblioteca (oltre 14 milioni di libri e un milione di periodici) disponibile in formato digitale entro il 2020. Sarà Google a sostenere i costi per la digitalizzazione dei libri. Peter Barron, portavoce di Google per il mercato europeo, ha parlato di “una somma sostanziale” senza però fare riferimento a cifre precise.

Finora Google ha reso disponibili in formato digitale circa 13 milioni di libri, grazie ad accordi simili con altre 40 biblioteche, ma negli Stati Uniti il colosso di Mountain View è in causa con autori ed editori che si oppongono al progetto di rendere disponibili online milioni di volumi ancora protetti dal diritto d’autore. L’accordo per la digitalizzazione di milioni di libri negli Stati Uniti è infatti stato respinto a marzo da un giudice federale di New York.

Fonte: Tmnews.it

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