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Il 23 giugno scioperano gli avvocati: astensione da tutte le udienze contro la mediaconciliazione obbligatoria e la rottamazione

Il 23 giugno l’Oua, raccogliendo le indicazioni degli ordini degli avvocati italiani e delle associazioni forensi, ha proclamato una giornata di astensione dalle udienze e promosso una manifestazione unitaria di protesta a Napoli (alle ore 10.30) presso l’Arengario del Nuovo Palazzo di Giustizia al Centro Direzionale. Prevista una grande partecipazione, tanto che Maurizio de Tilla, presidente dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura non ha dubbi sull’esito positivo della manifestazione di Napoli: «Sono attesi oltre duemila avvocati – sottolinea – e l’adesione all’astensione sarà massiccia: rimane grande la preoccupazione contro una politica di privatizzazione della già malandata giustizia italiana.

La mediaconciliazione obbligatoria è il primo tassello di questa svendita, si è in balia di società di capitali (che sono il 60 % delle Camere di Conciliazione) con mediatori con una formazione inadeguata, senza la previsione della presenza di un avvocato di fiducia e senza alcun criterio di competenza territoriale (con il rischio di essere convocati a mille km di distanza): è una speculazione vera e propria sui diritti dei cittadini.

Non solo: il sistema vigente è pregiudiziale per il successivo giudizio in caso che la mediazione fallisse. Non è un caso che il Tar del Lazio ha rinviato il decreto legislativo all’esame della Corte Costituzionale. Inoltre è bene smentire un’affermazione che spesso leggiamo sui mezzi di comunicazione: la mediaconciliazione non è il linea con le indicazioni dell’Europa per rendere più celeri i processi, al contrario contrasta palesemente con l’articolo 47 della Carte dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.

La dimostrazione di tutto ciò è che un modello come l’italiano infatti non esiste in nessuna parte del mondo occidentale». «E in questi settimane al Senato, in Commissione Giustizia – aggiunge – si sono tenute le audizioni sui due disegni di legge (Benedetti Valentini, Della Monica ed altri) che propongono la modifica della normativa sulla mediaconciliazione. L’Avvocatura, compatta e unitaria, attende la più sollecita approvazione al Senato». «Sullo stessa linea – continua il presidente Oua – vanno i provvedimenti in discussione sullo smaltimento dell’arretrato: rottamare le cause, mettendole in mano a degli “ausiliari cottimisti” e comprimere il diritto di difesa.

Una risposta emergenziale a un problema che si riproporrà fra qualche mese, che rinvia la vera scommessa che è quella della riorganizzazione della macchina giudiziaria. In tal senso, avvocati e magistrati, Oua e Anm, hanno già presentato un pacchetto di proposte con il Patto per la Giustizia, che sono fin a ora rimaste inascoltate». «Per tutte queste ragioni – conclude de Tilla – saremo moltissimi il 23 giugno a Napoli a dimostrare che gli avvocati sono uniti e che gli accordi al ribasso dal sapore corporativo non pagano.

La richiesta è chiara: eliminazione dell’obbligatorietà della mediaconciliazione, no alla privatizzazione della giustizia civile, sì alla riforma della macchina giudiziaria per restituire efficienza e celerità ai processi e al sistema giustizia». Roma 21 giugno 2011

Fonte: Oua

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