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Femminicidio, ergastolo in proposta legge Buongiorno-Carfagna

Punire con l’ergastolo il femminicidio, cioe’ l’omicidio di una donna in quando donna. Considerare un’aggravante quando l’omicidio e’ preceduto da anni di maltrattamenti. Equiparare coniugi e conviventi per questi tipi di comportamenti. Introdurre un nuovo reato, quello di “matrimonio forzato” che riguarda soprattutto le donne straniere. Sono i punti di forza di una proposta di legge della deputata Giulia Bongiorno (Fli), seconda firmataria Mara Carfagna (Pdl), presentata oggi dalle promotrici.

In conferenza stampa alla Camera, Bongiorno spiega che ”fino al 1981 chi uccideva una donna veniva punito con una condanna da 3 a 7 anni, esattamente come chi bruciava un motorino. La proposta di legge che presenteremo in Parlamento prevede invece l’ergastolo. Io non credo ai raptus. Credo la violenza nasca da un preciso atteggiamento che hanno gli uomini nei confronti delle donne. Esiste un diffusissimo maschilismo: cioe’ l’atteggiamento mentale degli uomini che ritengono di essere superiori alle donne e di avere nei loro confronti una sorta di diritto di scelta”.

Nella proposta di legge si inserisce, inoltre, la parola ”femminicidio aggravato” che riguarda non solo il delitto perpetrato dal marito ma viene esteso anche al convivente.

Inoltre vengono equiparati coniugi e conviventi e viene introdotto un nuovo reato, quello di ”matrimonio forzato” che riguarda soprattutto le donne straniere.

”Questo e’ un esempio di buona politica – spiega Carfagna – siamo agli sgoccioli di questa legislatura ma possiamo dire che rispetto a quattro anni fa il quadro normativo, per quanto riguarda le donne e’ piu’ completo. Questo grazie alle parlamentari donne che hanno saputo fare squadra e creare uno schieramento trasversale per le donne. Spero che questa maturita’ non si concluda con questa legislatura. In questa battaglia non ci fermiamo ne’ ci fermeremo”.

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