Giustizia

Primi dati pct Centomila depositi telematici

notificazioni_pecNei primi 14 giorni di luglio sono stati «41.342 i depositi telematici effettuati da avvocati» e circa 61.000 quelli a opera di magistrati. È Andrea Orlando, ministro della giustizia, a diffondere i primi esiti del monitoraggio sull’andamento del Processo civile telematico (Pct), essendo divenuto obbligatorio, dal 30 giugno scorso (in base a quanto disposto dalla legge di stabilità 2013, la 218/2012) il deposito degli atti processuali e di documenti via web, escluso il materiale per la costituzione in giudizio.

E non è tutto, annuncia: «Sin dai prossimi giorni pubblicheremo in rete le linee guida della riforma che riguarda il processo civile, per aprire non solo agli operatori della giustizia l’opportunità di un confronto», ma anche, prosegue, «per stimolare i suggerimenti dei cittadini». Quanto alle cifre rilevate finora, si scopre che dei 41.342 depositi telematici complessivi compiuti da avvocati e altri professionisti, 9.796 sono ricorsi per decreti ingiuntivi e 12.950 memorie endoprocedimentali: i ricorsi per decreto ingiuntivo, va avanti il guardasigilli, hanno subito un aumento del 173%, mentre il deposito delle memorie endoprocedimentali è salito del 88%, «a testimonianza, quindi, che la scelta del telematico obbligatorio sta portando immediatamente i risultati sperati». Positivo e costante è, inoltre, il deposito telematico da parte dei giudici, che ammontavano già a 608.157 nel periodo di facoltatività dal 1° gennaio al 30 giugno 2014, e che nel periodo di obbligatorietà hanno confermato un buon deposito con più di 61.000 provvedimenti telematici depositati dal 1° al 14 luglio dell’anno in corso. Dalla telematizzazione del dibattimento nelle sue fasi centrali ci si attende una riduzione delle uscite, rispetto alla gestione cartacea, pertanto, fa sapere ancora il dicastero, le stime in tema di comunicazioni telematiche di cancelleria, già obbligatorie su tutto il territorio per tribunali e corti di appello, indicano che «per le sole comunicazioni on line nel 2013 è stato raggiunto un risparmio di 43 milioni di euro, pari a circa la metà della spesa informatica per la giustizia» dell’anno precedente.

Fonte: Simona D’Alessio, Italia Oggi

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