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CoronArt, tendenza animata dal sentimento

di Anna Salsano

Il 21 Marzo è stato il primo giorno della stagione della rinascita. La primavera spicca con il suo fiorire nei prati, il cinguettio degli uccellini e il germogliare nei vasi. Ovunque ci regala un’esplosione di colori e di cieli azzurri. Insomma, la vita riparte per tutti gli esseri viventi, tranne che per l’uomo.

In queste ore siamo costretti a restare chiusi in casa, l’unico sguardo che abbiamo verso il mondo esterno è dato dalla finestra. Vediamo a distanza, come personaggi secondari, lo spettacolo che ci offre la natura. Una visione che rimanda alla nostalgia dei momenti goduti all’aria aperta e il desiderio che potremmo ritornare ben presto fuori a respirare aria fresca e farci accarezzare dal dolce tepore dei raggi solari sulla pelle.

In questo contesto, tutti sentiamo un costante ed irrefrenabile bisogno di occupare il nostro tempo nel fare o produrre qualcosa. C’è chi si dedica a sfornare manicaretti, chi cura l’orto e chi si dedica del tempo per se stessi. Si sente il bisogno di ritirarsi in un angolo della casa, in cui si ha lo spazio sufficiente per poter meditare, concentrarsi e creare. L’orologio ha cambiato lo scandire le ore della giornata e la gestione del tempo sembra essere fuori controllo. Ma questo periodo sospeso ci ha condotto anche a numerose ed importanti riflessioni. Nel momento in cui si è soli, soprattutto in questa situazione creata dalla diffusione del Coronavirus, è bene fermarsi a pensare e riscoprire se stessi. Lo si può fare in svariati modi, come lo spogliarsi da tutte le costrizioni sociali, culturali e ideologiche per arrivare al cuore della propria personalità.

Ora immagina di essere un artista. Sei solo in una stanza con una tela bianca.
Cosa fai? Dai sfogo alla tua fantasia!

Il “CoronArt” è una creatività spontanea e da ogni punto di vista disorientata. In pochi giorni questa emergenza ha smantellato l’intera società, privandola della sua arroganza, velocità e aggressività, rallentando i suoi battiti e i suoi ritmi incalzanti. Anche l’arte, un pò come la primavera, sta rinascendo. Si è liberata della veste del consumismo e prepotentemente sta tornando ad essere vera e sincera. E’ un’arte che non segue nessuno schema e non ha la presunzione di puntare alla spettacolarità, ma si può definire un’arte più casareccia. Alla fine di questi giorni vedremo delle opere intrise di sogni, incubi, desideri, fantasie e follie.

In questi giorni di reclusione un artista imprime il proprio sentimento sulla tela con un complesso di immagini che non intendono rappresentare né fatti storici né concetti costruiti. Si tratta degli effetti del Coronavirus sul mondo dell’arte. Il “CoronArt” ha al proprio interno due fili che si intrecciano indissolubilmente tra di loro: imprimere insieme combinazioni diverse di colori e il sentimento che lo anima. Perchè il sentimento si è tutto convertito in immagini ed, essendo un sentimento contemplato, è perciò risoluto e superato.

Lì, seduti, i pensieri sono concentrati e nitidi e si finisce col prestare attenzione a cose prima scontate, come sul riflettere quanta immondizia produciamo in una giornata. Il creare in queste giornate rispecchia la nostra percezione del vivere le odierne interminabili ore.

Ecco, ora non si sta più a fissare la finestra e la natura, ma si sta creando e esternando il proprio sentimento.

Anna Salsano

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