Giustizia

Carceri, Bonafede: “Ripresa graduale dei colloqui, nessun rischio scarcerazione per i boss”

Il ministro della Giustizia riferisce sulla situazione carceraria nella ‘fase 2’


ROMA – “Informo la Commissione sul fatto che in relazione ad alcune detenzioni o arresti domiciliari sono stati concessi per persone che erano soggette a regime di 41-bis mi sono premurato di chiedere un parere al Comitato tecnico scientifico in ordine ai rischi di soggetti detenuti al 41 bis rispetto al virus”. Lo dice il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, durante l’audizione in Commissione Giustizia alla Camera sulla situazione nelle carceri a seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid 19 e sui recenti provvedimenti di scarcerazioni disposti dalla magistratura di sorveglianza.

“In relazione al mio quesito – continua il Guardasigilli – relativo al potenziale maggior rischio di contagio rispetto a quello sussistente al di fuori del contesto detentivo, il Comitato tecnico scientifico ha risposto, all’unanimita’, che ritiene, che tale rischio” di contagio da Sars Covid-2 “non sussista per i detenuti sottoposti a tale speciale regime detentivo“.

Il Comitato “per maggiore tutela dei detenuti sottoposti al suddetto regime detentivo, il Comitato raccomanda che in occasione dei colloqui con i propri avvocati sia il detenuto che il legale indossino i dispositivi di protezione e che vengano informati sul rispetto delle norme del distanziamento fisico”.

CHIUSURE A COLLOQUI PER CHIUDERE PORTE AL VIRUS

“Vista la peculiarita’ degli istituti di reclusione- prosegue Bonafede- il primo obiettivo doveva necessariamente individuarsi nella chiusura delle porte del carcere al virus, intervenendo in maniera sistematica sui possibili veicoli di trasmissione dello stesso all’interno degli spazi detentivi. La limitazione dei colloqui si inseriva, quindi, naturalmente nel quadro complessivo dell’emergenza epidemiologica in atto, che gia’ aveva condotto, a livello generale, un contenimento degli spostamenti sul territorio nazionale”.

LIMITAZIONE A COLLOQUI SEGUITA DA ALTRI PAESI UE

“Ci tengo a sottolineare come la limitazione ai colloqui di persona sia stata una misura successivamente presa anche dagli altri Stati europei, come in Francia dal 18 marzo, in Spagna dal 15 marzo e in Gran Bretagna nell’ultima meta’ di marzo”.

GRADUALE RIPRESA COLLOQUI, FINO A GIUGNO CONTINGENTATI

“Con l’inizio della Fase 2, l’Amministrazione, sempre inserendosi nel contesto nazionale relativo alle limitazioni negli spostamenti tra Regioni, ha iniziato le procedure per permettere la ripresa graduale dei colloqui visivi di persona. Fino al 30 giugno i colloqui con modalita’ ‘in presenza’ saranno contingentati dal direttore del singolo istituto, previa interlocuzione necessaria con il Provveditore competente e con l’autorita’ sanitaria locale (art. 4 co. 1 e 2, Decreto Legge n. 29 del 10 maggio 2020)”.

IERI UNA REVOCA DEI DOMICILIARI CONCESSI PER COVID

“Martedi’ 12 maggio gia’ uno dei soggetti ammessi alla detenzione domiciliare ha visto revocata la misura ed e’ rientrato presso l’istituto di pena ai sensi dell’art. 2 Decreto legge n. 29 del 10 maggio 2020″.


La provenienza di questa notizia è certificata dalla fonte Agenzia Dire – www.dire.it

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