Libertà e democrazia. Il segretario generale del Garante presente all’incontro di Washington organizzato da Epic
Sorveglianza,
trasparenza della pubblica amministrazione, diritto di voto, libertà di
espressione ed Internet: su questi quattro temi, varie Ong americane si sono
confrontate insieme ad esperti del mondo accademico e rappresentanti politici di
alto livello nel corso di una conferenza organizzata a Washington dall’Electronic
Privacy Information Center (EPIC) (20-22 maggio) per celebrare il decennale
della propria attività. Alla conferenza ha partecipato il Segretario Generale
del Garante italiano, Giovanni Buttarelli, con una relazione su libertà e
democrazia in Europa.
EPIC è una delle
principali organizzazioni no-profit attive negli Usa nel settore dei diritti
civili e della difesa della privacy (www.epic.org).
La conferenza ha dato l’opportunità a molti dei più autorevoli studiosi in
materia (Amitai Etzioni, Pamela Samuelson, Paul M. Schwartz, Deborah Hurley) di
fare il punto della situazione rispetto ai rischi per libertà e diritti civili
negli Usa ed in altri Paesi, confrontandosi anche con rappresentanti
dell’Amministrazione americana, quali il responsabile privacy (Chief Privacy
Officer) dell’Homeland Security Department, ed il senatore Rush Holt, autore di
una proposta di legge sul voto elettronico.
I due giorni di
dibattito hanno visto interventi molto accesi e partecipati. Nel suo contributo,
il Segretario Generale dell’Autorità italiana, Giovanni Buttarelli, ha
fornito anche significative informazioni e aggiornamenti sulla situazione
europea, non sempre familiare al pubblico americano anche degli addetti ai
lavori. L’intervento di Buttarelli ha chiuso la prima giornata ed ha quindi
costituito il punto di arrivo di tutta una serie di considerazioni riprese e
approfondite in chiave europea. Buttarelli ha sottolineato la novità della
“costituzionalizzazione†del diritto alla protezione dei dati, sancito dalla
Carta dei diritti fondamentali dell’Ue e destinato a fare parte integrante della
futura Costituzione europea. Da questa importante novità discende l’obbligo per
tutti i soggetti interessati di garantire il rispetto della privacy quale
diritto fondamentale, e dunque da tutelare indipendentemente dalla gravità
materiale del danno alla sfera privata eventualmente subito. Le Direttive
europee in materia costituiscono un denominatore comune che garantisce un
livello elevato di tutela del diritto alla protezione dei dati personali, anche
in vista della creazione di uno spazio comune di libertà, sicurezza e
giustizia.
Su quest’ultimo
punto, Buttarelli ha posto in evidenza vari punti critici in relazione ad
alcuni recenti sviluppi, in particolare connessi alla vicenda del trasferimento
dei dati di passeggeri di voli aerei verso gli Usa (APIS-PNR) ed all’accordo
recentemente concluso dalla Commissione europea con l’Amministrazione americana,
nonostante l’opposizione del Parlamento europeo e le tre pronunce contrarie del
Gruppo che riunisce i Garanti.
Buttarelli ha
sottolineato, inoltre, la contraddizione fra la rapidità con cui si è giunti a
tale accordo e la riluttanza con cui gli Stati sembrano volersi fare carico
degli obblighi previsti dalla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla
criminalità informatica, firmata da 38 Paesi (fra cui Usa, Giappone, e Italia)
nel 2001, ma attualmente ratificata soltanto da 6 Paesi tutti appartenenti
all’Europa orientale (Albania, Croazia, Estonia, Ungheria, Lituania e Romania).
Questa doppia
velocità è un rischio che Buttarelli ha illustrato anche in rapporto al
differente impatto che i principi delle Direttive europee sembrano avere in
Europa nel settore pubblico e nel settore privato. Tendenzialmente, il settore
privato sembra infatti più disponibile a recepire le indicazioni ed i principi
sanciti dalla legislazione europea, mentre i soggetti pubblici appaiono restii a
fare propri tali principi, come segnala anche la recente indagine condotta dall’Eurobarometro
(v. Newsletter 23-29 febbraio 2004). Particolare interesse ha suscitato il
riferimento fatto da Buttarelli al dibattito in Europa ed in Italia sulla
conservazione obbligatoria dei dati di traffico, un campo nel quale assume
evidenza la necessità da parte dei soggetti pubblici di tenere maggiormente
conto del valore della privacy come diritto fondamentale all’autodeterminazione
informativa.
EPIC e le altre
Ong presenti alla Conferenza hanno mostrato vivo interesse alla proposta,
formulata da Buttarelli, di promuovere una collaborazione più stretta fra le
Autorità europee per la protezione dei dati ed i soggetti che si occupano di
tutela dei diritti civili negli Usa ed in altri Paesi extraeuropei. Quale primo
passo verso tale più stretta collaborazione, si è anche proposto di istituire
un forum nel quale fare confluire tutti i contributi provenienti dai vari
soggetti coinvolti, al fine di garantire una maggiore circolarità delle
informazioni e studiare iniziative comuni.