Privacy

Caso Mesiano, interviene il Garante della Privacy

L’Autorità garante per la privacy sta valutando la segnalazione dell’Anm, relativa ai servizi di alcune testate giornalistiche riguardanti la persona del giudice Raimondo Mesiano, anche al fine di aprire una possibile istruttoria. A chiedere al Garante della privacy ”e a tutte le persone e le istituzioni che abbiano titolo e responsabilità per intervenire, di far cessare questa vergogna”, è stata l’Associazione nazionale magistrati, che critica la “gravissima campagna di denigrazione e di aggressione nei confronti del giudice Mesiano, da parte dei giornali e delle televisioni del gruppo Fininvest e della famiglia Berlusconi”.


 

 Il presidente e il segretario del sindacato delle toghe, Luca Palamara e Giuseppe Cascini, in una nota, si dicono “esterrefatti e indignati”, protestando sul caso del giudice della sentenza che ha condannato la Fininvest a risarcire con 750 milioni di euro la Cir di De Benedetti per il Lodo Mondadori.

I vertici dell’Anm ricostruiscono la vicenda: “Ieri ‘Mattino 5′, il programma di intrattenimento di Canale 5, ha pedinato il giudice Mesiano – spiegano – filmandolo abusivamente nei suoi spostamenti privati, peraltro assolutamente normali; e ciò nonostante definendo ’stravaganti’ i suoi comportamenti. Oggi, il quotidiano ‘il Giornale’ pubblica il racconto di un anonimo avvocato che tre anni fa avrebbe carpito in un ristorante alcune frasi dello stesso giudice, a commento dei risultati delle elezioni politiche 2006″.

Non solo. L’Anm scrive infatti al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che e’ anche presidente del Csm, per segnalare la “denigrazione senza precedenti” di cui è vittima il giudice Mesiano.

I magistrati, esponendo la loro preoccupazione per una “forte tensione tra le istituzioni che rischia di alterare l’equilibrio tra i poteri dello Stato” scrivono che “se per un verso la recente decisione della Corte Costituzionale e’ stata occasione per rinnovare gli attacchi e le invettive nei confronti della magistratura e di singoli giudici, e’ davvero incredibile assistere a una inedita opera di denigrazione mediatica di un magistrato”.

Il sindacato delle toghe L’Anm infine sottolinea di non credere “che esistano precedenti simili in Italia, per denigrare una persona e delegittimare una funzione essenziale e delicata per la civile convivenza in uno Stato di diritto. Per questi motivi -conclude- signor presidente, ci rivolgiamo a lei quale massimo garante delle istituzioni dello Stato”.

”Non accettiamo bacchettate da chi negli ultimi mesi ha reso sistematica prassi giornalistica lo spionaggio a senso unico dal buco della serratura”, afferma in un comunicato Mauro Crippa, Direttore generale News di Mediaset.

”Troppo comodo – prosegue Crippa – prendersela oggi con Brachino, che mostra a passeggio per strada un magistrato che obiettivamente ha acquisito notorietà nazionale e nternazionale, quando l’informazione giornalistica è dominata da curiosità assai più morbose. Vogliamo tutti maggiore sobrieta’ nell’informazione? Le News di Mediaset – conclude Crippa – raccolgono l’invito in attesa che lo stesso facciano quelli che cosi’ istericamente ci criticano”.

Intanto martedì prossimo, la prima commissione del Csm, chiamata a discutere dell’apertura della pratica a tutela del giudice milanese Mesiano, prenderà in esame anche le ultime novità del caso che ha visto protagonista il magistrato finito nella bufera di critiche e polemiche dopo la sentenza sul Lodo Mondadori.

La commissione ha acquisito il video diffuso da ‘Mattino 5′ e l’articolo apparso su ‘Il Giornale’; entrambe le documentazioni verranno esaminate dalla commissione, che ha in programma, oltre alla pratica a tutela di Mesiano, altri fascicoli riguardanti altri magistrati.

 

 


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