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Biotestamento, il Governo lo blocca “Senza valore i registri comunali”

Roma, 19 nov. (Adnkronos/Adnkronos Salute) – I registri istituiti dai Comuni per la raccolta dei testamenti biologici sono “privi di effetti giuridici”. La materia del fine vita rientra, infatti, “nell’esclusiva competenza del legislatore nazionale” e dunque l’intervento dei Comuni in questo campo “appare esorbitante” rispetto alle loro competenze. Lo si precisa nella circolare in merito firmata oggi dai ministri dell’Interno Roberto Maroni, del Lavoro e delle politiche sociali Maurizio Sacconi e della Salute Ferruccio Fazio.

“Sono pervenute a questi ministeri – si legge nella circolare – alcune richieste di parere, formulate dai Comuni, relativamente alla possibilità che gli stessi possano istituire appositi registri destinati alla raccolta delle dichiarazioni anticipate di volontà, per i trattamenti medici che ciascun cittadino intenda ricevere o rifiutare nelle situazioni in cui perda la capacità di esprimere una propria volontà. In linea generale, occorre considerare che la materia del ‘fine vita’ rientra nell’esclusiva competenza del legislatore nazionale e non risulta da questi regolata. L’intervento del Comune in questi ambiti appare pertanto esorbitante rispetto alle competenze proprie dell’ente locale e si traduce in provvedimenti privi di effetti giuridici”. Non solo. Alla luce delle considerazioni svolte nella circolare, “non si rinvengono elementi idonei a ritenere legittime le iniziative volte alla introduzione dei registri per le dichiarazioni anticipate di trattamento. In tale quadro si potrebbe, anzi, ipotizzare, nel caso in cui si intenda dar comunque corso a iniziative del genere, un uso distorto di risorse umane e finanziarie, con eventuali possibili responsabilità di chi se ne sia fatto promotore”.

“Mi pare una cosa assurda. E’ un evidente sintomo che il governo su questi temi è in difficoltà e allora si lanciano grida manzoniane”, afferma all’ADNKRONOS Silvio Viale, medico e presidente dei Radicali Italiani, che presso il comune di Torino ha depositato il suo testamento biologico sotto forma di istanza al sindaco.

Sul biotestamento “il governo affronti la prova del Parlamento, non mandi circolari”, chiede Ignazio Marino (Pd), presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul Ssn. Secondo Marino, “certamente nessun italiano si fida di un ministro o di un parlamentare che decida al posto loro e che imponga per legge la sua concezione della vita”.

Per l’Idv si tratta di ”una circolare inutile e superflua” perché ”in assenza di una legge sul biotestamento, i registri comunali non hanno alcun valore giuridico ma solo altamente simbolico”. ”Più che una circolare è un patetico atto di genuflessione”, afferma Antonio Palagiano, capogruppo di Idv in Commissione Affari sociali e Responsabile sanità del partito.

 

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