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Cassazione: Anm; Lupo, allarme per prepensionamenti giudici

(ANSA) –  ”I prepensionamenti ci sono gia’ stati e altri probabilmente ce ne saranno da qui alla fine dell’anno, il rischio di essere parecchi e’ di non aiutare gli sforzi che la Corte di Cassazione sta facendo per smaltire le cause arretrate. La situazione attuale e’ quanto di peggio si possa immaginare per chi ha l’obiettivo di accelerare la risposta alle attese dei cittadini che hanno cause pendenti”. Il grido d’allarme sui posti che rimarranno vacanti, tra i giudici della Cassazione, per effetto della corsa al prepensionamento scattata in seguito alla decisione del governo di rateizzare le liquidazioni dei magistrati, e’ stato lanciato dal primo presidente della Suprema Corte, Ernesto Lupo. Il punto della situazione e’ stato fatto nell’aula magna della Suprema Corte durante l’assemblea indetta dalla sezione dell’Anm del ‘Palazzaccio’. In proposito il consigliere del Csm, Alessandro Pepe, – che ha presenziato all’assemblea insieme ai colleghi Riccardo Fuzio e Nello Nappi – ha ricordato che ”finora sono circa 350 le richieste di prepensionamento arrivate al Csm e, alla fine dell’anno, si potrebbe toccare anche quota 500.

 A rimanere piu’ scoperte saranno le Corti d’Appello dove ci sono i magistrati con maggiore anzianita’ di servizio, e questo ‘esodo’ danneggera’ soprattutto i cittadini che subiranno un ulteriore rallentamento delle loro cause”. Per quanto riguarda i tentativi per smaltire l’arretrato civile, che e’ il piu’ massiccio, la Cassazione – come evidenziato dalla relazione del presidente Paolo Vittoria – avrebbe deciso di dare una corsia preferenziale alle cause piu’ recenti che pongono questioni di diritto che decide tutte allo stesso modo sarebbero in grado di creare, nel futuro, un effetto deflattivo nella presentazione dei ricorsi. Sul fronte del versante penale, ha reso noto Lupo, ”la pendenza dei ricorsi e’ a livelli fisiologici e sopportabili: in circa sei, al massimo otto mesi, le cause arrivate in Cassazione vengono decise”. ”I nostri sforzi – ha spiegato – devono concentrarsi sul settore civile: non abbiamo altri obiettivi, dopo la pensione, eccetto quello di goderci altri aspetti della vita e quello che vogliamo fare adesso e’ solo per migliorare il lavoro della Cassazione e dare risposte di giustizia piu’ tempestive per i cittadini”. In questa frase di Lupo, in molti tra i presenti all’assemblea, hanno visto una presa di distanza dal suo predecessore, Vincenzo Carbone, che, come emerso dalle intercettazioni sulla P3, avrebbe cercato di ottenere incarichi in vista del pensionamento.

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