Peter Brook al Teatro Valle occupato
Da sempre una leggenda di segretezza circonda il lavoro che Peter Brook, grande guru del teatro internazionale, svolge con i suoi attori, durante le prove dei suoi spettacoli. Prove che sono in parte funzionali alla creazione artistica, in parte ad una piu’ profonda presa di controllo della fantasia degli attori stessi. Pochissime sono le immagini riprese del suo lavoro preparatorio; molti i libri e le interviste, in una carriera che a 88 anni ancora rivela tesori.
Per questo la serata svoltasi a Roma al Teatro Valle (occupato da due anni) ha avuto il carattere dell’evento: in una sala piena come un uovo, lo stesso Brook in splendida forma ha presentato il documentario ‘The Tightrope’ (Sul filo), girato da suo figlio Simon Brook che ha filmato una serie di prove e di esercizi che riguardano non tanto ‘il lavoro dell’attore’, ma ‘la vita stessa dell’attore’. lo stesso Peter Brook ha introdotto il suo metodo, che – detto in una parola – consiste nel cercare la massima verita’ e la piu’ creativa semplicita’ nel lavoro artistico.
“Fare teatro e’ la cosa piu’ semplice, molto piu’ del cinema – ha detto il regista -. Basta un attore e una stanza dove recitare. E, se non avete una stanza, potete recitare all’aperto”. Da convinzioni basilari come questi sono nati capolavori come il fluviale ‘Mahabharata’ o grandi regie liriche, come il ‘Flauto magico’ in versione ridotta che ha girato il mondo.
Il film ‘Sul filo’ apre dunque le porte del suo laboratorio teatrale per mostrare il suo lavoro, rivelando gli elementi nascosti di un metodo, del quale il pubblico non puo’ avere consapevolezza. Il titolo allude a una metafora del Teatro: sul filo bisogna essere liberi e attenti, bisogna avere equilibrio e inventiva; si puo’ cadere, ma si puo’ anche diventare virtuosi, e cosi’ via. Arte, psicologia, filosofia si fondono in alcuni esercizi apparentemente semplicissimi.
‘The Tightrope’ insomma e’ una serie di improvvisazioni che mimano gli sforzi di un gruppo di dodici acrobati-attori che stanno imparando (ovvero fingono di studiare) la tecnica della camminata sul filo. Ripresi da cinque telecamere nascoste per non far perdere loro spontaneita’, sollecitati dalle domande dello stesso Peter Brook, danno vita ad una sequenza di novanta minuti intensi ed istruttivi. Brook e’ del resto generoso di spiegazioni.
La giornalista Concita De Gregorio e la storica del teatro Isabella Imperiali hanno intervistato in pubblico il regista, intrecciando gli elementi di una serata-evento, alla quale hanno collaborato il teatro Funaro di Pistoia e l’agente internazionale Andres Neumann.