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La pasadora di Laia Perearnau: un’ode alle donne dimenticate della Resistenza

Un romanzo storico che illumina il ruolo delle donne nelle reti di resistenza durante la Seconda Guerra Mondiale. Tradotto in italiano da Giunti Editore nel 2025, il libro ha conquistato i lettori con la sua narrazione avvincente e il suo rigore storico, diventando un punto di riferimento per chi cerca storie di coraggio e umanità.
Ambientato negli anni Quaranta, il romanzo segue Soledat “Sol” Mentruit, una giovane donna di Bescaran, un piccolo villaggio nei Pirenei catalani, segnato dalle ferite della Guerra Civile spagnola. Dopo aver assistito all’omicidio di una donna ebrea in fuga da parte di un contrabandista legato al regime franchista, Sol è costretta a fuggire. Trova rifugio tra un gruppo di contrabandisti in Andorra, dove scopre l’esistenza dei “pasadores”, membri della Resistenza che aiutano ebrei, soldati alleati e oppositori al nazismo a attraversare i Pirenei per sfuggire al Terzo Reich. Sol si unisce alla rete, trasportando documenti sensibili al consolato britannico di Barcellona, affrontando pericoli come tempeste di neve, pattuglie tedesche e tradimenti.
Durante uno dei suoi viaggi, Sol incontra Max Schell, un francese eccentrico e intellettuale di cui si innamora. La scoperta che Max è un ufficiale tedesco complica tutto: espulsa dalla rete per questa relazione, Sol decide di compiere un ultimo, rischioso atto di redenzione, guidando un gruppo di rifugiati da Tolosa a Barcellona attraverso i Pirenei. Le storie dei personaggi – tra cui Quim Baldrich, leader della rete, e Marta, una figura enigmatica – si intrecciano fino a un finale drammatico, tra ventischi e spari, che decide il destino di tutti.
Analisi critica: un tributo alla forza femminile
La pasadora è un romanzo che unisce tensione narrativa e profondità storica, come evidenziato da Hislibris.com. Laia Perearnau riesce a bilanciare una trama avventurosa – fatta di analessi, colpi di scena e descrizioni vivide dei Pirenei – con un omaggio sentito alle donne della Resistenza. L’autrice dà voce a figure spesso ignorate dalla storiografia ufficiale, come le pasadoras che, nonostante i pregiudizi di genere, giocarono un ruolo cruciale nel salvare vite durante la guerra. La narrazione, che inizia in media res, mantiene alta la suspense, con un uso sapiente dei flashback che non interrompe mai il ritmo, a differenza di opere come El corazón helado di Almudena Grandes, dove l’eccesso di analessi è stato criticato.
Un articolo su Avanti sottolinea come Perearnau abbia voluto colmare un vuoto storico: “Nei libri di storia e nei documentari, nessuna testimonianza attestava il coinvolgimento attivo di donne in questo compito immane.” La figura di Sol incarna questa lotta: non è un’eroina idealizzata, ma una donna reale, spinta da un senso di giustizia e dal desiderio di riscatto. La sua storia d’amore con Max aggiunge una dimensione emotiva, esplorando il conflitto tra cuore e dovere in tempi di guerra, con richiami a poeti come Apollinaire e Hemingway che arricchiscono il testo di sensibilità.
Il rigore storico è un altro punto di forza. Perearnau, laureata in Storia, intreccia eventi reali – come le operazioni delle reti di evasione nei Pirenei – con una trama fittizia, creando un equilibrio che non sacrifica la verità storica. Tuttavia, alcuni critici, come quelli di Babelio, notano che la prevedibilità di certi sviluppi – come i sentimenti di Marta – può attenuare la sorpresa, anche se la complessità dei personaggi e la tensione narrativa compensano ampiamente.
Laia Perearnau, nata a Barcellona nel 1972, porta in La pasadora la sua esperienza di storica e sceneggiatrice per Televisió de Catalunya. Dopo il successo di Francesca de Barcelona, vincitore del Premio Néstor Luján 2022, l’autrice si conferma una voce importante della narrativa storica catalana. Il libro, pubblicato in un momento in cui l’Europa riflette sul suo passato di conflitti e resistenza, risuona con le discussioni contemporanee sull’importanza di ricordare le donne nella storia. Nel 2025, mentre si celebrano gli 80 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, La pasadora contribuisce a questo dialogo, come evidenziato da eventi come l’incontro con l’autrice al club di lettura virtuale “4 Lecturas 4 Continentes” dell’Istituto Cervantes di Bruxelles.
Il romanzo si inserisce in un filone di narrativa storica che rivaluta il ruolo femminile, accanto a opere come quelle di Kate Morton o Alyson Richman. La sua capacità di unire azione e introspezione lo rende un’opera accessibile ma profonda, che parla a chi cerca sia l’avventura sia la riflessione.

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