Consulta, eletti Romano Vaccarella e Ugo De Siervo
Hanno ottenuto rispettivamente 583 e 599 voti. All’ex Guardasigilli 77 voti |
Roma, 24 apr. – (Adnkronos) – Il Parlamento, riunito per la dodicesima seduta comune, ha eletto a giudici della Corte costituzionale Romano Vaccarella, candidato della Cdl, e Ugo De Siervo, proposto dal centrosinistra. Vaccarella ha ottenuto 583 voti, 599 ne ha avuti De Siervo. La maggioranza richiesta era di 564 voti. |
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Filippo Mancuso, che aveva ritirato la propria candidatura e che oggi ha criticato duramente il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il centrodestra, tanto da dimettersi dal gruppo di Forza italia, ha ottenuto 77 voti. I voti andati dispersi sono stati 60, 40 le schede bianche e 10 quelle nulle. L’annuncio dell’elezione dei due giudici costituzionali è stato dato in aula dal presidente della Camera Pier Ferdinando Casini ed è stato accolto da un applauso dei parlamentari.
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Il commento di Mancuso all’elezione dei due giudici costituzionali è stato: ”Questi statisti, come Violante e Castagnetti, dopo sette anni di persecuzione a Previti, ora portano lo studio Previti alla Corte costituzionale. Vergognà’. |
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Dopo la formalizzazione delle candidature comunicata questa mattina, Filippo Mancuso aveva dichiarato che non avrebbe votato Romano Vaccarella e Ugo De Siervo. ”Non votero’ le candidature che ci sono state sottoposte oggi -aveva spiegato l’ex Guardasigilli in una dichiarazione a Montecitorio- e in particolare quella di Vaccarella. E ho rilevato con rammarico che il gruppo parlamentare di Forza Italia, per la conduzione di questa vicenda, è immeritevole della mia fiducia. Per questo preannuncio che con effetto immediato ne esco”. ”Questa -aveva detto ancora Mancuso- è una scelta disonorevole per Berlusconi e per la nostra politica. Ieri ho avuto personalmente e direttamente dal presidente Berlusconi assicurazioni su un nominativo che non è quello emerso oggi. Quando si dà una parola, o la si mantiene o la si revoca, non si agisce con slealtà. Ora voglio vedere quale sia la coerenza e la probità del centrosinistra che ha detto di no a Mancuso…”. L’ex Guardasigilli ha riferito di aver avuto ieri in serata, dopo il colloquio con il premier, ”una serie di telefonate semi-incomprensibili da parte di Previti, telefonate in cui Vaccarella compariva come candidato e poi scompariva per essere spinto nuovamente, riluttante, sul proscenio”. |
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Mancuso aveva poi attaccato senza mezzi termini Cesare Previti in pieno Transatlantico. L’ex Guardasigilli aveva attraversato a grandi passi il corridoio davanti all’aula di Montecitorio e aveva puntato dritto verso Previti che parlava con un altro deputato. ”La fama di bandito che hai -aveva detto Mancuso- è tutta meritata: forse anche al di sotto della realtà”. Previti, che lo aveva salutato con un sorriso abbozzando anche un inchino, è rimasto esterrefatto ed ha allargato le braccia. Più tardi a Mancuso era stata chiesta dai giornalisti conferma delle sue parole all’indirizzo di Previti: ”Ho detto quello che ho detto -aveva ribattuto Mancuso- e se vuole mi querelerà”. |