La Cassa Avvocati non rimborsa i contributi. Pensione contributiva al posto della restituzione dei versamenti
Stop alla restituzione dei contributi agli avvocati
che chiedono la cancellazione dalla Cassa forense. Da settembre per i legali che
chiederanno indietro quanto versato ci sarà una sorpresa: una pensione
calcolata con il metodo contributivo al posto del rimborso richiesto. La novità
in arrivo è contenuta in una nota emanata nei giorni scorsi dal ministero del
welfare, che ha comunicato alla Cassa guidata da Maurizio de Tilla la
condivisione nelle linee generali della delibera del 28 febbraio 2003. Un
provvedimento con il quale l’ente di previdenza forense ha abolito la
restituzione dei contributi ai legali che decidano di non essere più iscritti
all’ente e ha previsto in compenso l’erogazione di una pensione contributiva per
coloro che possano vantare almeno cinque anni di contribuzione. Il ministero
guidato da Roberto Maroni, pero’, ha svolto alcuni rilievi che adesso sta alla
Cassa recepire, in modo che l’approvazione di via Flavia sia perfezionata subito
dopo l’estate. Tra le osservazioni del ministero, la ´residualità’ che la nuova
disciplina deve avere rispetto a quella relativa agli istituti della
totalizzazione e della ricongiunzione onerosa dei periodi contributivi: ogni
qual volta al legale sia possibile l’una o l’altra, quindi, le pensioni saranno
calcolate con il metodo retributivo, secondo le normative in vigore. Soddisfatto
il presidente de Tilla. ´Nel comitato dei delegati del 23 luglio decideremo il
pieno recepimento delle indicazioni del welfarè, annuncia, ´e finalmente
cesserà il fenomeno delle richieste iperbolichè.
La Cassa ha deciso di
voltare pagina e chiudere con la restituzione dei contributi, infatti, in
seguito alle richieste astronomiche da parte di qualche iscritto con redditi
particolarmente elevati, come nel caso di Guido Rossi, noto civilista milanese,
che ha chiesto un rimborso miliardario (in termini di vecchie lire). Il rimborso
era cosi’ ricco soprattutto grazie alla richiesta di restituzione del contributo
di solidarietà in quota capitale, restituzione che è apparsa quindi
problematica ai vertici della Cassa. Soprattutto dopo che la Cassazione nel
2003, dando ragione a Rossi, ha chiarito che il 3% va restituito insieme al 10%
del contributo soggettivo. Da qui la delibera, che dopo i rilievi del ministero
sarà ridiscussa a fine luglio dal comitato dei delegati