Privacy

Rasi: sui dati biometrici mantenere alto il livello di attenzione


"In materia di dati biometrici occorre mantenere alto il livello
di attenzione. Il Garante è consapevole dei benefici derivanti dal loro
impiego, ma allo stesso tempo vigila per evitare che un loro utilizzo distorto
ed eccessivo possa limitare i diritti e le libertà dei cittadini".


Lo ha affermato Gaetano Rasi, componente dell’Autorità Garante
per la protezione dei dati personali, al convegno organizzato dal CNIPA sul tema
"La biometria entra nell’e-government".


Rasi ha osservato come le informazioni biometriche, cioè le
impronte digitali, l’iride, il riconoscimento facciale, per i loro stessi
caratteri di universalità, permanenza e unicità, possono rivelarsi utili
soprattutto a fini investigativi e di identificazione. Tuttavia le legittime
finalità per le quali vengono utilizzate le tecniche biometriche, devono essere
bilanciate da adeguate garanzie per i diritti e le libertà delle persone. E’
accertata, infatti, l’esistenza di falsi positivi e la possibilità che siano
compiuti errori o "furti di identità".


Il Codice in materia di dati personali, pur non introducendo una
disciplina specifica per i dati biometrici, prevede che il loro trattamento
venga comunicato al Garante, al quale è affidato anche il compito di una
verifica preliminare per valutare gli interessi in gioco e stabilire cautele
speciali per l’ uso di informazioni cosi’ delicate. E cio’ anche nel rispetto
dei principi stabiliti a livello europeo dal gruppo che riunisce le autorità
per la privacy dell’Ue.


Il Garante italiano – ha ricordato il componente dell’Autorità –
ha già affrontato in diversi casi l’uso delle impronte digitali e dei sistemi
biometrici, sia da parte di soggetti pubblici che privati, valutando ogni volta
la loro reale necessità rispetto agli scopi che si intendono perseguire, e
verificando le modalità di rilevazione e registrazione dei dati, i tempi di
conservazione, le misure di sicurezza adottate e le modalità di consultazione
delle informazioni da parte dei soggetti autorizzati.


In un panorama che vede la biometria come un settore innovativo
ed in continua evoluzione – ha concluso Rasi – la disciplina sulla protezione
dei dati personali è "imprescindibile", non solo perchè da essa si possono
ricavare precisi principi affinchè la raccolta di dati biometrici sia
effettuata in modo lecito, ma anche perchè solo il rispetto di queste norme
puo’ garantire l’efficienza degli stessi sistemi di raccolta di informazioni ed
evitare che esse "si disperdano in disordinati, quanto inutili, database".


Roma, 23 novembre 2004

 

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