Privacy

«Attenti agli angeli custodi digitali». La relazione del Garante

di Nicoletta Cottone e
Roberto Giuliante 

Attività in aumento per l’Autorità per la protezione dei
dati personali. E’ stata presentata questa mattina al Senato la Relazione
sull’ottavo anno di attività dell’Authority e sullo stato di attuazione
della normativa sulla privacy.
I dati statistici presentati dall’Autorità, composta da Stefano Rodotà,
Giuseppe Santaniello, Gaetano Rasi e Mauro Paissan, mostrano un incremento
costante dell’attività rispetto allo scorso anno. Sono stati decisi 731
ricorsi (nel 2003 erano 609, nel 2002 a quota 390), è stata data una
risposta a 7.770 segnalazioni e reclami (3.796 nel 2003 e 2.532 nel 2002).
Raddoppiate le risposte a quesiti: 1.692 quesiti nel 2004, contro 786 nel
2003 e 824 nel 2002. Incrementato anche il fronte dell’accertamento e del
controllo, con un aumento delle ispezioni del 45 per cento. Circa 10mila le
risposte telefoniche, 13mila tramite e-mail, oltre 10mila le notificazioni
all’Authority per l’avvio di trattamenti di dati personali individuati dal
Codice della privacy (dati genetici, biometrici, sullo stato di salute
trattati per la procreazione assistita, ai fini della selezione del
personale, volti ad analizzare scelte di consumo).
Il Garante ha affrontato questioni di sicurezza interna e internazionale,
di genetica, salute, credito, telecomunicazioni, funzionamento del mercato,
organizzazione dell’impresa, sistema dei media, rapporto fra tecnologie e
politica, nuova dimensione della libertà personale, d’espressione e di
circolazione. Oltre a segnalare rischi e pericoli di una società della
classificazione e della sorveglianza, l’Autorità si è rivolta anche alla
definizione di regole rigorose per settori della vita sociale ed economica.

“Senza una forte tutela delle loro informazioni – sottolinea Stefano Rodotà,
presidente dell’autorità Garante della privacy – le persone rischiano
sempre più di essere discriminate per le loro opinioni, credenze
religiose, condizioni di salute: la privacy si presenta cosi’ come un
elemento fondamentale della società dell’uguaglianza”.
In una società sempre più tecnologica cresce la necessità di fissare
confini alle informazioni gestite da terzi. “L’etichettatura delle persone
– sottolinea Rodotà – viene giustificata anche con l’argomento che, grazie
ai controlli a distanza, alcune categorie di persone, come anziani, avranno
migliori opportunità di essere aiutate in situazioni di emergenza. Ma
possiamo affidare un numero crescente di persone solo a un angelo custode
digitale? Il rispetto della dignità delle persone esige che siano
interrotte derive che propongono cura elettronica e determinano abbandoni
sociali”.
Contro la schiavitù della localizzazione permanente c’è la possibilità
tecnologica di disattivare gli apparati elettronici che portiamo con noi,
come telefoni mobili o etichette intelligenti. Le carte di pagamento
scalari, inoltre, consentono di non lasciare traccia quando si percorre
un’autostrada, si telefona o si acquista un programma televisivo, evitando
la classificazione da parte delle società che gestiscono il servizio e il
rischio di controlli tramite i dati conservati.
Riconosciuto anche il
diritto del cittadino di stabilire i contenuti delle
carte elettroniche selezionando quali dati sulla salute farvi comparire.
L’Autorità ha delineato le garanzie nelle rilevazioni biometriche ai fini
dell’identificazione su carte di identità elettroniche e passaporti
(impronte digitali, iride, riconoscimento facciale), nell’applicazione
delle nuove tecnologie alle telecomunicazioni e alle comunicazioni
elettroniche (etichette intelligenti, localizzazione, tracciabilità delle
persone). Il Garante ha contestato l’inserimento di microchip nel corpo
umano sperimentato in America, ritenuto improprie le schedature degli
utenti, la costruzione di profili a scopi commerciali e ha combattuto lo
spamming.
Un bilancio dell’attività che assume un significato particolare, visto che
si conclude il 19 marzo il mandato di questo collegio.
“Libertà e diritti – conclude Rodotà – sono, insieme, forti e
fragilissimi. Vivono non nelle forme giuridiche alle quali sono affidati,
ma nella capacità di uomini e istituzioni di dare a essa attuazione, di
difenderli conto insidie, e attacchi ai quali sono incessantemente esposti.
Abbiamo costruito la nostra autorità con questo spirito e questi intenti.
Speriamo che possano durare nel tempo”.

 

www.ilsole24ore.com

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