La lotta alla pirateria informatica in Francia. Autorizzata la raccolta degli indirizzi IP
La CNIL, ossia l’autorità francese per la protezione
dei dati (Commission Nationale de l’Informatique et des Libertès), ha
autorizzato per la prima volta un trattamento automatizzato per
l’individuazione di reati contro la proprietà intellettuale (www.cnli.fr –
"Actualitè"). Le aziende che producono programmi per videogiochi ed
altro software analogo potranno avvertire chi scarica tali programmi senza
licenza e/o li mette a disposizione altrui che sta commettendo un reato, ed in
alcuni casi specifici potranno raccoglierne l’indirizzo IP (il numero assegnato
al nostro computer ogni volta che ci connettiamo ad Internet e che lo
identifica in modo univoco), per istruire un procedimento giudiziario.
L’autorizzazione emanata dalla CNIL è la prima nel
suo genere. La legge francese di protezione dati, emendata nel 2004, prevede la
possibilità di trattare dati personali relativi a reati, condanne e misure
limitative della libertà personale per tutelare la proprietà intellettuale ed il copyright, previa
autorizzazione della CNIL.
La possibilità di raccogliere automaticamente gli
indirizzi IP è stato proposto dalla SELL, ossia l’associazione francese degli
editori di programmi per giochi e intrattenimento, e riguarda soltanto i
programmi inclusi nei cataloghi degli editori che sono membri della SELL.
La CNIL ha giudicato che la configurazione del
trattamento proposto fosse tale da assicurare il bilanciamento fra rispetto
della privacy e diritto d’autore. In particolare riguardo a due questioni.
La prima è relativa all’invio di messaggi di
avvertimento, che viene previsto solo per gli utenti che scaricano o mettono a
disposizione programmi di videogiochi,. I messaggi avranno il solo scopo di
segnalare che si sta commettendo un atto illecito per cui sono previste
determinate sanzioni. Nessuna informazione relativa agli utenti sarà
conservata dalla SELL. In particolare, l’indirizzo IP dei navigatori
Internet, ai quali i messaggi sono inviati, non potrà essere conservato o
utilizzato per redigere un verbale per il reato – ad eccezione dei casi
sotto indicati.
La seconda questione è relativa proprio alla
possibilità di raccogliere gli indirizzi IP di alcuni utenti per redigere un
verbale per il reato. Tale possibilità sarà ammessa esclusivamente in
alcuni casi limitati, caratterizzati dalla gravità del reato contestato. I
verbali redatti dalla SELL saranno utilizzati per istruire un procedimento
giudiziario, e soltanto in tale ambito sarà possibile associarvi altri dati identificativi
(risalendo al nominativo dell’utente/abbonato che ha operato lo scaricamento).
A proposito della tutela del copyright e della lotta
alla pirateria informatica, le Autorità per la protezione dei dati
partecipanti alla Conferenza
mondiale di Wroclaw (Polonia), nel 2004, avevano adottato una
dichiarazione "sugli aggiornamenti automatici del software" (v.
Newsletter 20 – 26 settembre 2004). Con questo documento le
aziende produttrici di software sono state invitate a procedere
all’aggiornamento on line del loro software soltanto con il consenso informato
dell’utente, secondo modalità trasparenti. I Garanti hanno ricordato il
principio per cui si dovrebbe chiedere agli utenti di comunicare dati personali
esclusivamente quando questo risulti effettivamente necessario per effettuare
l’aggiornamento on line.