Attualità

Competitività, subito la riforma civile in primo grado. Delega per Cassazione e arbitrato

Approvato
all’unanimità il maxiemendamento scritto (anche) da Antonino Caruso. Il
Guardasigilli soddisfatto: un passo avanti in grado di garantire procedure più
veloci

Via libera subito alla riforma del giudizio di cognizione civile. La
commissione Bilancio ha di fatto recepito i lavori della commissione Giustizia
di Palazzo Madama, che aveva formulato la sua proposta di riforma del processo
civile, sintentizzandola poi in un maxiemendamento il cui primo firmatario è
stato il presidente della commissione, Antonino Caruso (An), ma formulato
"con la condivisione, il consenso e il contributo dell’opposizione",
come ha sottolineato il relatore del dl in commissione Bilancio, Cosimo Izzo (Fi). Il maxiemendamento ha a sua
volta ottenuto il voto unanime della commissione Bilancio, "con il parere
favorevole del relatore, e quindi anche del governo" ha aggiunto Izzo. A
spiegare il merito delle modifiche è stato il diessino Giovanni Legnini della
commissione Giustizia che ha contribuito alla stesura del provvedimento:
"nel capitolo relativo alla procedura civile il governo aveva chiesto la
delega su tre aspetti fondamentali: il giudizio di cognizione civile, cioè il
processo civile che è confluito con maxiemendamento nel dl sulla competitività;
la riforma del rito davanti alla Cassazione e la riforma dell’arbitrato".
La delega al governo resta solo su gli ultimi due punti. Per quanto riguarda il
maxiemendamento questo opera "nel senso di imprimere una forte accelerazione
dei tempi", ha continuato Legnini: "dà una forte accelerazione al
processo civile di primo grado con l’eliminazione di alcune fasi che si erano
rivelate inutili; introduce modifiche importanti nel giudizio cautelare (cioè
i provvedimenti d’urgenza, ndr) con una forte accelerazione anche qui;
snellisce le procedure del processo di esecuzione, in particolare immobiliare
ed accelera il rito per la separazione personale dei coniugi e dei
divorzi". Soddisfazione è stata espressa da ambo le parti. "Quanto successo
è un fatto quasi senza precedenti e dimostra che quando la maggioranza non fa
leggi ad personam o contro i giudici ma parla nel merito e fa gli interessi dei
cittadini noi ci stiamo" ha sottolineato Legnini. Addirittura entusiasta
"di questo avvio di riforma" si è dichiarato Izzo, che ha auspicato
l’estensione di questo spirito collaborativo anche su altri punti. "Non
solo nei confronti dell’opposizione – ha sottolineato – ma anche all’interno
della stessa maggioranza".
Anche Guido Calvi, capogruppo dei Ds in commissione Giustizia ha specificato
che quando la maggioranza parlamentare "riesce a sottrarsi ai vincoli
politici legati ai noti interessi personali, l’opposizione dà il suo
contributo decisivo affinchè l’esito della riforma sia il migliore possibile
nell’interesse generale della collettività"
Il Governo aveva presentato un sub emendamento per ottenere la delega per la
riforma del giudizio civile di cognizione che prevedeva l’estensione del rito
societario al processo civile, proposta che pero’ è stata bocciata dalla
Commissione con l’approvazione del maxiemendamento.
Di soluzione ottima ha parlato anche il ministro della Giustizia,
Roberto Castelli:
"un passo in avanti – ha detto il Guardasigilli – perchè consente una
velocizzazione del processo civile".
Le modifiche approvate ieri porteranno ad un "acceleramento di anni",
secondo Caruso, "una risposta immediata ad una eccezione posta da
Andreotti che ha lamentato che la legge sull’ordinamento non accelera i
processi civili". "La riforma dell’ordinamento – ha sottolineato
ancora il presidente della commissione Giustizia – non ha mai avuto questa
pretesa e non riguarda questo argomento. Il maxi emendamento da me presentato
interviene su punti nevralgici del processo civile: eliminando tutti i tempi
morti nella fase della cognizione, potenziando il sistema dei procedimenti
cautelari, armonizzando le norme sul processo di separazione dei coniugi e sul
divorzio, garantendo le posizioni di entrambi i coniugi e, infine, riscrivendo
integralmente il sistema delle esecuzioni immobiliari". "In
quest’ultimo caso -ha concluso Caruso- la maggiore rapidità che sarà
raggiunta farà si’ che i processi destinati a durare anni saranno risolti nel
giro di mesi, pur assicurando il rispetto dei diritti di tutti".
L’emendamento approvato ieri è stato concordato con il sottosegretario alla
Giustizia Michele Vietti per coordinare le disposizioni di questo con la
riforma del Codice di procedura civile (la cosiddetta riformetta, diversa dalla
Vaccarella che non ha mai messo piede in Parlamento), all’esame della II
commissione di Palazzo Madama. "La selezione delle circa 60 norme
dell’emendamento – ha illustrato
il
senatore di An – è stata compiuta insieme al sottosegretario
Vietti, delegato dal ministro Castelli a trattare la materia, sulle quali i
senatori di maggioranza e di opposizione hanno trovato l’intesa grazie anche
all’utile collaborazione dei senatori Bobbio e Bucciero". Con il nuovo
testo, sempre secondo Semeraro "il procedimento di cognizione è stato
opportunamente rivisto con l’eliminazione dei tempi inutili e con la possibile
concentrazione dell’attività in un numero ridotto di udienze. I procedimenti
esecutivi sono stati innovati radicalmente per fare in modo di aggiungere in
tempi brevi alla fine dell’esecuzione con la migliore realizzazione possibile
degli interessi del creditore, pur nel rispetto di tutte le esigenze della
parte debitrice. Sono stati anche innovati i procedimenti cautelari e quelli
per la separazione dei coniugi rendendo per questi ultimi la procedura uniforme
su tutto il
territorio nazionale". Per questo in commissione Giustizia proseguirà
l’esame del provvedimento, adeguando le parti non incluse nell’emendamento
approvato".

Fonte: www.dirittoegiustizia.it

 

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