AttualitàGiustizia

Il Processo breve accelera ed è bagarre in Parlamento

Il Ministro Alfano
Il Ministro Alfano

La maggioranza di governo accelera sul processo breve. ed ottiene l’inversione dell’ordine del giorno della Camera per mettere al primo punto la discussione del ddl. Il provvedimento passa dunque subito all’esame dell’aula e pur considerando il raddoppio dei tempi per l’esame, stabilito dalla Capigruppo su richiesta dall’opposizione, la maggioranza punta ad approvarlo entro venerdì. L’accelerazione della maggioranza però provoca forti proteste da parte dell’opposizione, un duro scontro fra il ministro la Russa e il presidente della Camera Fini, e nel pomeriggio un sit in di protesta davanti a Montecitorio. Dopo gli scontri in Aula che hanno portato alla sospensione della seduta, alla ripresa dei lavori il vicepresidente della Camera Antonio Leone ha annunciato il rinvio a domani alle 10 dell’esame del disegno di legge sul processo breve. Una decisione che e’ stata salutata da gli applausi dell’opposizione.

Il blitz della maggioranza ha scatenato la veemente protesta dell’opposizione al grido di ‘vergogna’. Dopo l’intervento del capogruppo del Pd Dario Franceschini, che ha espresso il parere contrario del suo gruppo, i deputati del Pd si sono alzati in piedi per applaudire e subito dopo è partito il coro ‘vergogna, vergogna’. Solo dopo qualche minuto, e sotto la minaccia di sospendere la seduta, il presidente Gianfranco Fini è riuscito a riportare l’ordine.

Una “pagine inedita di violenza parlamentare”, un “abuso della maggioranza”, “un’altra pagina nera della storia della Repubblica” per cui provare “vergogna”, ha detto Franceschini in aula che ha parlato di un fatto di “gravità politica”. ”Volete fare immediatamente il proceso breve, ma dov’è l’urgenza per invertire l’ordine del giorno? Qual è la motivazione per un provvedimento vergognoso per la giusitizia italiana che ha come unica motivazione di fermare il processo Mills?”.

Per il capogruppo del Pd “questo provvedimento ha come conseguenza immediata il fatto che per migliaia di processi si rischierà la prescrizione: violenza carnale, furti, rapina. Vorrei sapere dalla Lega, da Bossi, cosa andrete a raccontare ai popoli padani cui avete parlato di sicurezza? Direte che quando il processi riguardano il presidente del Consiglio non contano rapine, furti , violenze. Se non avete la forza morale di fermarvi, almeno provate vergogna dentro di voi per un’altra pagina nera della storia della Repubblica”.
Anche i centristi e Fli, che nei giorni scorsi avevano aperto alla riforma della giustizia, criticano duramente il colpo di mano della maggioranza, attaccando il Guardasigilli.. ”E’ una vergogna”, ha detto il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini. “Altro che riforma epocale della giustizia. Siamo alle solite. Il governo e il ministro Alfano, dopo averci illuso e illuso gli italiani che erano pronti a fare una riforma per i cittadini, ecco spuntare il solito provvedimento che serve solo a placare le ossessioni giudiziarie del presidente del Consiglio”. Anche per Benedetto Della Vedova (Fli) quella della maggioranza è una ”inaccettabile forzatura” che porterà solo allo ”scontro” e rappresenta il ”peggior viatico, se non la pietra tombale sulla riforma della giustizia”. Della Vedova si rivolge al ministro della Giustizia Alfano. ”Sono disarmato, ci ritroviamo tutti quanti precettati per discutere non del processo breve – ha spiegato – per il quale abbiamo detto che non ci sono contrarieta’ di principio, ma per la norma transitoria che è il solo motivo per cui si fa l’inversione”.

Duro il giudizio espresso dall’Associazione nazionale magistrati: ”La legge sulla prescrizione breve e’ un colpo mortale inferto al funzionamento della giustizia penale in Italia”. ”Con la riforma in discussione – sottolinea l’Anm – aumentera’ a dismisura il numero di casi di denegata giustizia e di impunita’ per gli autori di gravi reati”.

Da parte sua il Guardasigilli Alfano ha liquidato come ”pretestuose” le polemiche dell’opposizione. ”Sapete – ha domandato il ministro Alfano – cosa c’era al primo punto dell’ordine del giorno alla Camera se non si fosse votata l’inversione degli argomenti in discussione? La legge comunitaria, che contiene la norma sulla responsabilità civile dei magistrati. Anche in quel caso l’opposizione si sarebbe scandalizzata. Quindi possiamo dire che oggi all’ordine del giorno c’era un’indignazione programmata”.
E da Lampedusa il premier dà tutta un’altra interpretazione del provvedimento, sottolineando come si tratti ”non di processo breve, ma di processo europeo che abbia tempi decenti come richiede l’Europa e come richiedono i cittadini”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *