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Vendola: intollerabile un veto a Prodi

“Io non vorrei mettere in imbarazzo Prodi che non ha bisogno di avvocati difensori perche’ e’ un nome autorevole” anche a livello internazionale. Lo ha detto il leader di Sel, Nichi Vendola a ‘In 1/2 ora ‘ su Rai3. “Indicare un candidato puo’ significare bruciarlo”, soprattutto da parte di un partito piccolo, ma “trovo intollerabile che si possa pensare l’esclusione di Romano Prodi”, ha aggiunto.

Metodo Boldrini
Per l’elezione del nuovo capo dello Stato si puo’ seguire il ‘metodo Boldrini’, quello con cui si e’ arrivati all’elezione della presidente della Camera e del presidente del Senato. Lo suggerisce, di fatto, Nichi Vendola: “Invece di esorcizzare il terremoto”, dopo le elezioni “io ho detto a Bersani : rompiamo il tabu'”. Nel M5s c’e’ “un deposito di energie fresche indispensabili per dare una prospettiva al Paese. Nel governissimo, nell’inciucio c’e’ la puzza della vecchia politica” e allora “credo che dobbiamo incamminarci su quella strada”. Appena ci si e’ incamminati “abbiamo immaginato che i presidenti della Camera e del Senato” dovessero essere due personalita’ capaci “di dare speranza ad un Paese stremato”, ha detto ancora.

Sì a Barca
“Io non auspico la scissione del Pd, per cui la parte piu’ di sinistra trova un punto di equilibrio con Sel e fa un partito della sinistra perche’ tutte le culture politiche sono chiamate a misurarsi con un mondo nuovo”.

“Facciamola insieme questa ricerca”, e’ l’appello di Vendola. Renzi? “ha lo spirito dell’innovatore ma non c’e’ una novita’ rivelata dell’innovazione. Facciamolo insieme questo cammino, senza reciproci anatemi, confrontiamoci con il ciclo liberista. Confrontiamoci non sulle nostre biografie o sulle nostre eta’, ma con il mondo nuovo”, ha detto ancora.

Risponde con un “certo” il leader di Sel, Nichi Vendola a Lucia Annunziata che gli chiede se sia possibile un’alleanza con Fabrizio Barca, ministro del Governo Monti e autore del manifesto politico per il Pd. “Siamo collocati nella stessa ricerca”, sottolinea.

Amici grillini, basta
Con il movimento Cinquestelle ci “deve essere un confronti sulle idee, anche acceso, ma non ci puo’ essere da parte loro la demonizzazione dell’avversario come quello nei mio confronti quando insistono sul cumulo non vero del mio stipendio da parlamentare con quello di governatore. Io dico: ‘Amico grillino perche’ hai bisogno di denigrarmi moralmente? Contrastatemi sul piano delle idee!”‘. Secondo il leader di Sel che ha rivendicato il suo diritto a essere in Parlamento in questa fase politica essendo alla guida di un partito, per quanto piccolo, puo’ esserci “il rischio che M5S degeneri in setta”.

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