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Morta la piccola Elena, dimenticata dal padre in auto a Teramo

Elena Petrizzi, la piccola che lo scorso 18 maggio era stata lasciata 5 ore in auto dal padre, a Teramo, che era andato a lavorare convinto di averla gia’ accompagnata  alla scuola materna, é morta. Lo ha reso noto la Direzione sanitaria del presidio materno-infantile Salesi di Ancona. La morte cerebrale della piccola e’ stata dichiarata alle 17 di ieri. Subito dopo e’ scattato il periodo di osservazione di sei ore, seguito dalla competente commissione medico legale, che alle 23 ha accertato il decesso. Elena non ha mai superato lo stato di coma, nonostante un intervento chirurgico per la riduzione di un vasto edema cerebrale cui e’ stata sottoposta nelle ultime ore.
 
“Il quadro clinico – afferma l’ultimo bollettino medico del Salesi, letto ai giornalisti presso la Direzione di presidio – si e’ aggravato alle 13 di oggi”. Elena e’ stata sottoposta ad un elettroencefalogramma, che e’ risultato piatto. E’ stata fatta un’angiotac “per la valutazione della flussimetria cerebrale, risultata negativa. Dalle 17 e’ stata dichiarata la morte cerebrale” ed e’ scattato il periodo di osservazione di sei ore, condotto da un collegio composto da “un medico legale, un medico neurologo e un medico anestesista rianimatore”. Alle 23, la dichiarazione di morte. I genitori della bimba hanno dato il loro consenso al prelievo di organi.
 
Al quinto piano del presidio pediatrico “Salesi” di Ancona la mamma di Elena, in attesa di un altro bimbo che nascera’ tra due mesi, difende il marito. “Non e’ colpevole di niente – dice – e’ un padre esemplare. Quello che e’ successo a lui poteva capitare a chiunque. Doveva pensare a tutto, tutto doveva essere perfetto e io non mi dovevo preoccupare”.
 
Livio Petrizzi, docente del Dipartimento di scienze cliniche di Medicina veterinaria di Teramo, la mattina di mercoledi’ aveva tranquillizzato la moglie Chiara, ricercatrice romana della stessa facolta’: Elena era all’asilo e l’avrebbe ripresa prima perche’ quel giorno sarebbe passato il Giro d’Italia a Teramo e le strade avrebbero chiuso.
 
Ma la tappa c’era stata il giorno prima e, purtroppo, Elena al nido “Pinocchio” alla Gammarana non c’era mai arrivata. Era rimasta legata sul suo seggiolino, sul sedile posteriore, nell’abitacolo rovente, sotto i 26 gradi di quel giorno.
 
Il professore se ne accorge soltanto alle 13 esce dalla facolta’ in viale Crispi, convinto di andare all’asilo. E’ il panico. Elena e’ cianotica, sembra non respirare: il padre l’affida ad alcuni impiegati che la stendono su una scrivania mentre avvertono il 118. Viene intubata, passa dapprima per la rianimazione del Mazzini di Teramo poi il volo della speranza fino al Salesi di Ancona.
 
Scatta l’inchiesta, Petrizzi piomba nella disperazione e finisce sul registro degli indagati per abbandono di minore e lesioni colpose. Ha avuto un black-out, e’ rimasto un giorno indietro, riferisce addirittura di aver parlato con le maestre della piccola: e’ in stato confusionale anche quando parla con i poliziotti, prima di raggiungere Ancona assieme alla moglie. Adesso, oltre alla sofferenza e al rimorso, deve prepararsi ad affrontare il supplizio di una vicenda giudiziaria.

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