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Omicidio Sanaa: legali del padre presentano ricorso in Cassazione

Pordenone, 14 giu. (Adnkronos) – I legali di El Katawi Dafani, il cuoco marocchino di 47 anni che era stato condannato all’ergastolo per omicidio premeditato con l’aggravante della crudelta’ della figlia Sanaa, pena che poi la Corte d’assise d’appello aveva ridotto a 30 anni di reclusione, hanno presentato un ricorso in Cassazione per ottenere una sentenza piu’ mite.

In pratica, i legali tenteranno di affermare che non c’era premeditazione e nemmeno l’aggravante della crudelta’ e che l’omicidio fu dovuto a un raptus.  La vicenda risale al 15 settembre 2009 ed era avvenuta in provincia di Pordenone. La giovane era stata quasi decapitata con un coltello in una stradina di campagna, aggredita dal padre perche’ era andata a vivere con il fidanzato italiano, Massimo De Biasio, e aveva uno stile di vita troppo occidentale.

Sanaa aveva 18 anni e il suo fidanzato, a suo volta ferito mentre tentava di difendere la giovane, allora ne aveva 31. Il fatto di sangue era accaduto di sera a Grizzo, una frazione di Montereale Valcellina (Pordenone), mentre la coppia di giovani stava andando in automobile nel ristorante dove Sanaa lavorava come cameriera. El Katawi Dafani li ha attesi e, quando sono usciti dalla vettura, li ha aggrediti.In pratica, i legali tenteranno di affermare che non c’era premeditazione e nemmeno l’aggravante della crudelta’ e che l’omicidio fu dovuto a un raptus.

Fonte: Adnkronos

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