Giustizia

Severino, revisione tribunali non e’ spending review

La riscrittura della geografia giudiziaria italiana “segna un passaggio d’epoca: con l’informatizzazione dei tribunali riusciremo a raggiungere anche localita’ distanti, senza muoverci”. E’ quanto osserva il ministro della Giustizia Paola Severino, intervistata da Tgcom24, che a proposito della revisione dei tribunali confessa: “Mi aspettavo resistenze, che ci sono state: avere un tribunale sotto casa fa comodo a tanti. Ma noi dobbiamo considerare l’interesse del Paese, che e’ quello di combattere la criminalita’ e amministrare la giustizia mediante tribunali medio-grandi, perche’ sono quelli che funzionano meglio”.

Per il guardasigilli, “la prassi dimostra che un tribunale piccolo non ce la puo’ fare. Dunque, questo provvedimento mira all’efficienza della giustizia piu’ che al risparmio. Il risparmio e’ conseguenza dell’efficienza e questo provvedimento – sottolinea – non rientra nella spending review, come molti hanno erroneamente ritenuto. Con la giustizia non si deve risparmiare, ma evitare gli sprechi per far si’ che la giustizia rimanga una necessita’ del cittadino”.

Quanto alle lamentate ‘sforbiciate’, “le abbiamo concordate ed evitato tagli orizzontali. Abbiamo selezionato i settori su cui agire. Io insisto perche’ tutti gli argomenti pendenti vengano trattati. Vorrei portare a compimento la riforma della corruzione perche’ e’ coerente con gli obiettivi del governo: combattere la corruzione significa combattere l’economia malata e rafforzare il senso di legalita’ in alcune aree del Paese e della pubblica amministrazione. Anche la riforma che riguarda le intercettazioni e’ calendarizzata – ricorda Severino – mentre la questione che riguarda la responsabilita’ civile, che arriva da un emendamento della Camera, e’ in discussione al Senato”.

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