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Jorge Mario Bergoglio: un Papa che arriva “dalla fine del mondo” – di Nike Daidone

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L’emozione della “fumata bianca” vissuta e raccontata dalla “nostra” Nike Daidone direttamente da Piazza San Pietro.

E’ stata una giornata lunga ieri in Piazza San Pietro, una giornata d’attesa sotto la pioggia che non aveva smesso un momento, ma nonostante tutto i pellegrini di ogni nazionalità aspettavano fin dal mattino e con loro, anche i giornalisti di tutto il mondo attendevano pronti.

Telecamere, fari, microfoni piazzati ovunque, ma si notava una certa calma, un’attesa composta e silenziosa, mentre pian piano calava la sera, si accendevano le luci sulla città e gli schermi giganti disseminati su tutta la piazza mostravano l’immagine fissa del comignolo dal quale si aspettava la “fumata” delle 19,00, quello che annunciava il quinto scrutinio del Conclave in corso. E’ arrivata alle 19,20 la fumata decisiva, sembrava nera all’inizio ed il brusìo della piazza è partito deluso, quando subito dopo il fumo è divenuto bianco ed il grido d’esultanza, un boato da stadio è partito con gli applausi, le grida e i canti. “Viva il Papa” si sentiva ovunque e dalle strade limitrofe tutti accorrevano all’interno del colonnato per assistere a questo momento storico. Pochi minuti prima dell’annuncio del nuovo Papa, Smart phone, tablet, videocamere, e telefonini di tutta la folla erano puntati con le mani in alto verso la basilica e quando le guardie svizzere sono scese nella piazza accompagnate dall’applauso della gente e si sono schierate sul sagrato della chiesa, sono terminati i canti e i balli e gli occhi di tutti sono restati fissi sul balcone dal quale improvvisamente il protodiacono ha annunciato “l’habemus papam” e finalmente si è conosciuto il nome del nuovo Pontefice.

E’ il cardinale Jorge Mario Bergoglio il nuovo Papa, ed ha preso il nome di Francesco primo, il 266° della chiesa cattolica, vescovo di Roma , sovrano dello Stato della Città del Vaticano; viene dall’Argentina, ed è il primo Papa che arriva da un altro continente, ma ha origini italiane (il suo bisnonno era di una frazione di Asti). Ha 76 anni, è un gesuita e da sempre è stato un oppositore del lusso e degli sprechi, egli stesso viveva a Buenos Aires in un piccolo appartamento di due stanze rinunciando a quello lussuoso vicino alla cattedrale che gli era stato assegnato e per spostarsi usava la sua bicicletta o l’autobus, paladino dei più poveri e dei più deboli , ha voluto prendere il nome di Francesco per esprimere la semplicità e la testimonianza evangelica, è un Papa che vuole servire trasmettendo il rifiuto del potere.

Grandi riforme sono dunque in programma, sembra infatti che Papa Francesco Primo abbia già scritto un libro per trasformare, rivedere e ristabilire le priorità all’interno della Chiesa, sarà certamente un Papa che cercherà di riportare credibilità e dignità nella comunità ecclesiastica, sarà una fase importante, di nuove missioni che impegnerà il Pontefice in prima persona. I primi appuntamenti come nuovo Papa di Francesco I°, lo vedranno venerdì incontrare in udienza i cardinali, sabato incontrerà i media e domenica il primo Angelus in Piazza San Pietro. Nel frattempo nella piazza per tutta la serata, dopo l’annuncio dell’elezione del Papa è stata fatta gran festa latino-americana, soprattutto i giovani pellegrini argentini e di tutto il sud America, hanno cantato e ballato intorno all’obelisco per festeggiare il nuovo Pontefice. Ora che l’attesa si è conclusa però, bisognerà rimboccarsi le maniche e darsi da fare nell’aiutare il nuovo pastore a radunare il suo gregge e a ristabilire la giustizia, l’uguaglianza, la fraternità e la pace in questo mondo così devastato.

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