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Il giuramento del Presidente Giorgio Napolitano

hqdefault“Convenienze, tatticismi e strumentalismi”. Ecco, per Giorgio Napolitano “che cosa ha condannato alla sterilità o ad esiti minimalistici i confronti tra le forze politiche e i dibattiti in Parlamento”. Napolitano ha ringraziato per l’applauso scrosciante. Gli unici che non hanno applaudito sono stati i grillini

“Giuro di essere fedele alla Repubblica e rispettarne la Costituzione”: con queste parole Giorgio Napolitano ha giurato per il suo secondo mandato. La voce era rotta dall’emozione. Napolitano ha ringraziato per l’applauso scrosciante.

Applausi, ma non dal Movimento 5 Stelle
Uno scroscio di applausi bipartisan che è durato per qualche minuto ha infatti accolto il presidente della Repubblica. In piedi, come hanno deciso, a non applaudire sono stati soltanto gli eletti del Movimento 5 Stelle.

Grato per il largo suffragio
“Lasciatemi innanzitutto esprimere – insieme con un omaggio che in me viene da molto lontano alle istituzioni che voi rappresentate – la gratitudine che vi debbo per avermi con così largo suffragio eletto Presidente della Repubblica”. Così Giorgio Napolitano nel suo discorso di insediamento.

La rielezione sottopone a seria prova le mie forze
La rielezione a capo dello Stato “sottopone a seria prova le mie forze”. Lo ha detto lo stesso Napolitano ringraziando il parlamento in seduta comune e dicendo di apprezzare “in modo particolare che mi sia venuto da tante e tanti nuovi eletti che appartengono a una generazione cos distante, e non solo anagraficamente, dalla mia”.

Non prevedevo di essere rieletto
“Come voi tutti sapete, non prevedevo di tornare in quest’aula per pronunciare un nuovo giuramento e messaggio da Presidente della Repubblica”. E’ un passaggio dell’intervento di Giorgio Napolitano nell’aula di Montecitorio.

“La rielezione non si era mai verificata, pur non essendo esclusa dal dettato costituzionale, che in questo senso aveva lasciato ‘schiusa una finestra per tempi eccezionali’. Ci siamo dunque ritrovati insieme in una scelta pienamente legittima, ma eccezionale”, ha detto nel suo discorso alle Camere Giorgio Napolitano

La crisi pone sfide più che mai ardue
“Le sfide e le prove che abbiamo davanti sono più che mai ardue, profonde e di esito incerto. Questo ci dice la crisi che stiamo attraversando”. E’ un passaggio dell’intervento pronunciato da Giorgio Napolitano, a Montecitorio, in cui cita un suo intervento dell’agosto 2011 sottolineando che sono parole ancora attuali.

Stop a riforme per colpa di tatticismi e convenienze
Alla richiesta di riforme e di rinnovamento, “non si sono date soluzioni soddisfacenti: hanno finito per prevalere contrapposizioni, lentezze, esitazioni circa le scelte da compiere, calcoli di convenienza, tatticismi e strumentalismi”, ha detto Napolitano.

“Convenienze, tatticismi e strumentalismi”. Ecco, per Giorgio Napolitano “che cosa ha condannato alla sterilità o ad esiti minimalistici i confronti tra le forze politiche e i dibattiti in Parlamento”.

Imperdonabile la mancata riforma della legge elettorale
“Imperdonabile resta la mancata riforma della legge elettorale”. Lo ha detto il presidente della Repubblica. “La mancata revisione di quella legge ha prodotto una gara accanita per la conquista, sul filo del rasoio, di quell’abnorme premio, il cui vincitore ha finito per non riuscire a governare”.

“Non meno imperdonabile resta il nulla di fatto in materia di sia pur limitate e mirate riforme della seconda parte della Costituzione, faticosamente concordate e poi affossate, e peraltro mai giunte a infrangere il tabù del bicameralismo paritario”, afferma  Napolitano.

Se troverò ancora sordità trarrò le conseguenze
“Ho il dovere di essere franco: se mi troverò di nuovo dinanzi a sordità come quelle contro cui ho cozzato nel passato, non esiterò a trarne le conseguenze dinanzi al paese”. E’ il monito del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, riferendosi alla sordità delle forze politiche sul tema delle riforme istituzionali e della legge elettorale.

Nessuna autoindulgenza
“Quel tanto di correttivo e innovativo che si riusciva a fare nel senso della riduzione dei costi della politica della trasparenza e della moralita nella vita pubblica è stato dunque facilmente ignorato o svalutato: e l’insoddisfazione e la protesta verso la politica, i partiti, il Parlamento, sono state con facilita (ma anche con molta leggerezza) alimentate e ingigantite da campagne di opinione demolitorie, da rappresentazioni unilaterali e indiscriminate in senso distruttivo del mondo dei politici, delle organizzazioni e delle istituzioni in cui essi si muovono”. Così Giorgio Napolitano, nel suo discorso davanti al Parlamento in seduta comune.

“Attenzione: quest’ultimo richiamo che ho sentito di dover esprimere – ha proseguito – non induca ad alcuna autoindulgenza, non dico solo i corresponsabili del diffondersi della corruzione nelle diverse sfere della politica e dell’amministrazione, ma nemmeno i responsabili di tanti nulla di fatto nel campo delle riforme”.

Ho detto sì per dare un governo al paese
“Ho accolto l’invito a prestare di nuovo giuramento come Presidente della Repubblica. L’ho accolto anche perchè l’Italia si desse nei prossimi giorni il governo di cui ha bisogno. E farò a tal fine ciò che mi compete : non andando oltre i limiti del mio ruolo costituzionale, fungendo tutt’al più, per usare un’espressione di scuola, “da fattore di coagulazione”, dice Giorgio Napolitano.

Orrore per convergenze o alleanze è regressione
“Il fatto che in Italia si sia diffusa una sorta di orrore per ogni ipotesi di intese, alleanze, mediazioni, convergenze tra forze politiche diverse, è segno di una regressione”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel suo discorso davanti alle Camere. Tutto questo, ha aggiunto Napolitano, è il segno “di un diffondersi dell’idea che si possa fare politica senza conoscere o riconoscere le complesse problematiche del governare la cosa pubblica e le implicazioni che ne discendono in termini, appunto, di mediazioni, intese, alleanze politiche”.

 “O forse tutto questo è più concretamente il riflesso di un paio di decenni di contrapposizione – fino allo smarrimento dell’idea stessa di convivenza civile – come non mai faziosa e aggressiva – ha concluso – di totale incomunicabilità tra schieramenti politici concorrenti”.

Per il governo fare i conti con tutte le forze
“La condizione è dunque una sola: fare i conti con la realtà delle forze in campo nel Parlamento da poco eletto, sapendo quali prove aspettino il governo e quali siano le esigenze e l’interesse generale del paese”,afferma Giorgio Napolitano nel suo intervento alla Camera.

“Le forze rappresentate in Parlamento, senza alcuna eccezione, debbono comunque dare ora” il loro “apporto alle decisioni da prendere per il rinnovamento del Paese. Senza temere di convergere” sulle soluzioni.

“I risultati complessivi delle elezioni indicano tassativamente la necessità di intese tra forze diverse per far nascere e per far vivere un governo oggi in Italia, non trascurando, su un altro piano, la esigenza di intese più ampie per problemi di comune responsabilità  istituzionale, afferma Giorgio Napolitano.

I Parlamentari devono sentire di “far parte dell’istituzione parlamentare non come esponenti di una fazione, ma come depositari della volontà popolare”.

Attenzione alla tensione tra i poteri dello stato
Occorre grande attenzione di fronte a esigenze di tutela della libertà e della sicurezza da nuove articolazioni criminali e da nuove pulsioni eversive, e anche di fronte a fenomeni di tensione e disordine nei rapporti tra diversi poteri dello Stato e diverse istituzioni costituzionalmente rilevanti”, afferma Napolitano.

Bene l’impegno del   M5S, ma distingua piazza e Parlamento
“Apprezzo l’impegno con cui” il M5s “ha mostrato di volersi impegnare alla Camera e al Senato, guadagnandovi il peso e l’influenza che gli spetta: quella è la strada di una feconda, anche se aspra, dialettica democratica e non quella, avventurosa e deviante, della contrapposizione tra piazza e Parlamento”, ha detto Giorgio Napolitano.

Dalla rete inedite possibilità, ma non c’è partecipazione democratica senza il tramite di partiti
“La rete” offre inedite possibilità politiche, “ma non c’è partecipazione realmente democratica” senza il tramite di “partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all’imperativo costituzionale del ‘metodo democratico”‘, afferma il capo dello Stato Giorgio Napolitano.

Mezzogiorno, occorre un colpo di reni
Occorre un’apertura nuova, un nuovo slancio nella società ; occorre un colpo di reni. Lo afferma Giorgio Napolitano parlando alla Camera e facendo riferimento al Mezzogiorno.

Rimarrò fino a che forze me lo consentiranno
“Mi accingo al mio secondo mandato, senza illusioni e tanto meno pretese di amplificazione ‘salvifica’ delle mie funzioni; eserciterò piuttosto con accresciuto senso del limite, oltre che con immutata imparzialità, quelle che la Costituzione mi attribuisce. E lo farò fino a quando la situazione del paese e delle istituzioni me lo suggerirà e comunque le forze me lo consentiranno”. Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel discorso di insediamento davanti al Parlamento in seduta comune pronunciato dopo aver giurato.

 “Inizia oggi per me questo non previsto ulteriore impegno pubblico in una fase di vita gia’ molto avanzata – conclude il capo dello Stato il suo intervento -; inizia per voi un lungo cammino da percorrere, con passione, con rigore, con umiltà. Non vi mancherà il mio incitamento e il mio augurio. Viva il Parlamento! Viva la Repubblica! Viva l’Italia!”.

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