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Grillo all’attacco: “Si spartiscono ossa e poltrone”

grillo“A Roma si stanno dividendo le ossa e le poltrone della Seconda Repubblica. Nel frattempo l’economia non aspetta. Ogni minuto chiude un’impresa. Questo autunno potremmo raggiungere il punto di non ritorno. Il MoVimento 5 Stelle ha nel suo programma due punti fondamentali: la solidarieta’ sociale, attraverso il reddito di cittadinanza, e le misure per le PMI”. Ed e’ su questo punto che Beppe Grillo batte per avverite che “il tessuto delle PMI si sta deteriorando come una grande tela di ragno i cui filamenti di seta si rompono uno a uno fino alla sua completa distruzione. Senza questa tela – avverte – l’Italia e’ spacciata. La finanza pubblica si regge grazie ad essa”.

 

“In questi mesi vi sono stati numerosi contatti con piccoli e medi imprenditori e persone del M5S. Ci chiedono di aiutarli a sopravvivere. Molti sono alla canna del gas e ci guardano – rivendica – come se fossimo la loro ultima possibilita’ di salvezza. La politica finora seguita dal governo e’ stata l’aumento delle tasse su privati, imprese, consumi. Un’impostazione suicida che sta trasformando il Paese in un deserto e che ha come obiettivo di mantenere inalterati i privilegi, gli sprechi e i costi della politica e di porre al vertice della piramide le banche e la finanza al posto della produzione”.

Grillo, sempre dal suo blog, ricorda di aver “incontrato insieme a Casaleggio molte imprese e associazioni collegate a ConfAPRI, i cui componenti rappresentano circa un milione di imprenditori, una rete fra imprenditori, manager, professionisti e esperti appartenenti o rappresentanti gruppi, associazioni, imprese e persone” e che Confapri “condivide la maggior parte dei punti del nostro programma e si e’ resa disponibile per supportare le proposte di legge presenti nel nostro programma”. E allora, anticipa, “le prime che saranno presentate in Parlamento, di assoluta urgenza per tenere in vita le imprese sono:

– Abolizione dell’IRAP. Un’assurda tassa sull’occupazione. Piu’ un’impresa assume, piu’ si indebita per crescere, piu’ e’ tassata. L’IRAP va ridotta gradualmente a partire dal 2013, per essere annullata entro il 2014. Con l’IRAP le imprese piu’ ricche e senza occupati pagano il 32% circa di tasse, mentre le imprese piu’ povere e indebitate, con numerosi lavoratori, pagano fino all’80% di tasse.

L’IRAP come riportato in uno studio dell’Istituto Bruno Leoni puo’ essere coperta rapportando i nostri costi della politica a quelli delle Nazioni europee. – Pagamento dell’IVA solo a incasso avvenuto. L’IVA va pagata allo Stato quando incassata (questo oltre a sospendere l’incremento dell’IVA prevista dal 1° luglio). Il pagamento dell’IVA quando incassata non produrra’ differenze di gettito sostanziali, ma uno spostamento del gettito. – Sblocco immediato dei circa 120 miliardi di euro dovuti dallo Stato e dagli Enti alle imprese, anche attraverso l’anticipo e lo sconto in pro-soluto presso la Cassa Depositi e Prestiti o presso le banche (gli interessi saranno a carico dell’Ente debitore e non a carico dell’impresa).

La misura include anche che i pagamenti, fra Stato, Enti e privati, non dovranno mai superare i 60 giorni, con l’automatico riconoscimento, in caso di ritardo, di interessi dell’8% piu’ tasso BCE o di altri costi documentati causati dal ritardo”. “Queste misure – conclude – vanno approvate al piu’ presto dal Parlamento dopo la loro presentazione da parte del M5S. Non abbiamo piu’ tempo”.

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