Il programma è stato annunciato da Giuliano Limonta,, il presidente della commissione d’inchiesta istituita dall’Assemblea legislativa dell’Regione Emilia-Romagna – di Andrea Sangermano
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ROMA – Entro metà settembre saranno passati al setaccio tutti i servizi sociali per i minori dell’Emilia-Romagna. E’ uno dei primi obiettivi che si è data la commissione tecnica nominata dal governatore Stefano Bonaccini nel luglio scorso, dopo l’apertura dell’inchiesta ‘Angeli e Demoni’ sugli affidamenti in Val d’Enza.
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“Ci siamo insediati il 22 luglio scorso- spiega il presidente Giuliano Limonta, ascoltato oggi dalla commissione d’inchiesta istituita dall’Assemblea legislativa regionale- ed entro metà settembre passeremo in rassegna tutti i servizi sociali per i minori, i direttori dei dipartimenti di salute mentale e socio-assistenziali, i primari di neuropsichiatria infantile e i gruppi tecnici che hanno contribuito alla formazione delle linee guida regionali. Saranno consultazioni e valutazioni a tappeto, per individuare gli snodi del sistema che non vanno”.
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“Non piantiamo la tenda a Bibbiano”
Saranno inoltre ascoltati anche esperti del settore. Limonta ci tiene però a puntualizzare un aspetto. “Non ci è stato chiesto un zoom su Reggio Emilia e i Comuni della Val d’Enza– avverte il presidente della commissione tecnica della Regione- per evitare il rischio di avere sovrapposizioni confuse con l’inchiesta giudiziaria e con gli altri piani”. E aggiunge: “Non faccio finta che non esistano i fatti di Reggio Emilia, valuteremo certamente anche il sistema della Val d’Enza. Ma non piantiamo la tenda a Bibbiano: andremo da Piacenza a Rimini. Gli eventi che hanno reso necessario un intervento degli inquirenti sono da ritenere un indicatore rilevante di disfunzioni e criticità del sistema regionale. Questa è la tesi da verificare e gli snodi in particolare sono due, su cui si è fermata anche la magistratura: le procedure di allontanamento dei minori e l’utilizzo della risorsa affido”.
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“A fine lavori presenteremo 20-30 schede, non una Treccani”
Limonta raccomanda dunque ai consiglieri regionali di “non perdere di vista le aree su cui siamo chiamati a fare una valutazione straordinaria, ovvero: gli affidi familiari; l’accoglienza e cura dei bambini vittime di abusi e maltrattamenti; le prestazioni socio-sanitarie per i minori allontanati o a rischio allontanamento. Ci sono oltre 450 pagine di legislazione regionale su questa materia”, sottolinea il presidente della commissione tecnica regionale. L’organismo chiuderà i lavori entro il 31 ottobre e al termine “non abbiamo intenzione di presentare l’ennesimo documento di centinaia di pagine, un’altra Treccani: 20-30 schede basteranno“. Un documento che si concentrerà su tre punti. “Individuare carenze, debolezze, incongruenze tecnico-specialistiche e macro-disfunzioni del sistema- elenca Limonta- proporre, dopo una consultazione coi servizi, ipotesi di miglioramento su pochi indicatori di qualità valutabili, su target tecnici e organizzativi; suggerire a Regione e Comuni potenziamenti strutturali di risorse umane e finanziarie”.
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Una commissione “fatta frettolosamente per mettere una pezza”, che senza concentrarsi sui fatti di Bibbiano “se non proprio inutile, quantomeno sarà difficile che raggiunga dei risultati”. Lega, Fdi e M5s vanno all’attacco dell’organismo tecnico nominato dal governatore Stefano Bonaccini e chiamato ad analizzare il sistema dei affidi dei minori in Emilia-Romagna, a valle dell’inchiesta della Procura di Reggio Emilia sui servizi sociali in Val d’Enza. Il presidente Giuliano Limonta è stato ascoltato oggi dalla commissione d’inchiesta dell’Assemblea legislativa. E le sue parole non sono piaciute al centrodestra.
“La commissione tecnica farà una valutazione generale del sistema- afferma il leghista Massimiliano Pompignoli- ma non può prescindere dai fatti di Bibbiano. Vogliamo capire se quella è un’eccezione o la regola“. Incalza il capogruppo del Carroccio in Regione, Stefano Bargi. “Per scelta politica- attacca- la commissione tecnica dovrà evitare di scendere nello specifico degli affidi illeciti avvenuti in Val d’Enza. Di fatto, nulla più che una commissione chiamata a effettuare una verifica straordinaria rispetto al sistema affidi e verificare se presenti lacune oppure no. Si tratta di una cosa inaccettabile dal punto di vista politico e di poco rispetto nei confronti di quelle famiglie e di quei bambini che porteranno per tutta la vita le ferite di questa atroce vicenda”.
Sulla stessa linea il capogruppo Fdi, Michele Facci. “Al netto della presunzione d’innocenza- afferma- se non si parte dalle carte dell’inchiesta il lavoro della commissione, se non proprio inutile, sarà quantomeno più difficile”. Critico anche l’M5s. “Non si può prescindere da Bibbiano- afferma Silvia Piccinini- altrimenti la commissione tecnica sembra solo una pezza messa dopo l’inchiesta”. Per Raffaella Sensoli, vicepresidente della commissione d’inchiesta, Limonta “non è stato chiaro sul grado di approfondimento che farà sullo stato di salute dei nostri servizi di tutela minori. Ha però ribadito più volte che il proprio interlocutore è la Giunta e la sensazione è stata che si volesse smarcare dal collaborare ulteriormente con l’Assemblea legislativa”. Per questo, afferma Sensoli, “credo sia impellente la necessità di audire proprio il presidente di Regione, che ad oggi ha assunto anche la delega ai servizi sociali“.
Andrea Galli, capogruppo di Forza Italia, torna invece ad attaccare Pd e M5s. “Non possono guidare la commissione d’inchiesta- afferma- se dovesse formarsi un Governo giallorosso, l’ufficio di presidenza dovrebbe dimettersi e andrebbe rivotato, lasciando spazio al centrodestra. Non è garantita l’imparzialità, va scongiurato il pericolo di insabbiamento“.
Pd e Sinistra italiana, con Paolo Calvano e Igor Taruffi, rivendicano invece la decisione di trasmettere tutte le sedute della commissione in streaming. “Perché vogliamo massima serietà, rigore e trasparenza”, afferma il capogruppo SI. E il segretario dem aggiunge: “Il lavoro della magistratura va rispettato e se porterà alla conferma delle contestazioni di reato, definirà le giuste e opportune pene per i responsabili. In Assemblea legislativa, grazie al confronto con varie professionalità e competenze, cercheremo di capire come migliorare le tutele di minori e famiglie. Mi auguro vivamente che le strumentalizzazioni politiche restino fuori e non intralcino il lavoro che dobbiamo svolgere”.
Fonte: Agenzia DIRE www.dire.it