La morte non esiste di Stéphane Allix: saggio-inchiesta al confine tra scienza e spiritualità

Un viaggio personale e collettivo oltre la morte
Il libro nasce da un evento tragico: la morte del fratello di Allix in un incidente in Afghanistan nel 2001, quando l’autore aveva 32 anni. Questo lutto lo spinge a interrogarsi su cosa accada dopo la morte: dove è andato suo fratello? La coscienza sopravvive alla morte cerebrale? Da giornalista, Allix si lancia in un’indagine durata oltre un decennio, che lo porta a esplorare fenomeni come le esperienze di premorte (NDE), le percezioni extrasensoriali e gli stati di coma vigile. Parallelamente, intraprende un percorso spirituale, sperimentando pratiche millenarie come lo sciamanesimo, la meditazione profonda e l’uso di sostanze psichedeliche come l’ayahuasca e la psilocibina.
Strutturato come una confessione alla figlia, il libro intreccia il racconto personale con le scoperte scientifiche e le esperienze mistiche. Allix cita studi di neuroscienze, come quelli del cardiologo olandese Pim van Lommel pubblicati su The Lancet, che suggeriscono la possibilità di una coscienza attiva anche quando il cervello cessa di funzionare. Attraverso casi di pazienti che, durante un arresto cardiaco, descrivono esperienze extracorporee verificate – come un uomo che “vede” un’infermiera rimuovere la sua dentiera – Allix arriva a ipotizzare l’esistenza di una “coscienza fondamentale non locale”, un concetto mutuato dalla fisica quantistica. Questa coscienza, che i mistici potrebbero chiamare “anima”, trascenderebbe la fisiologia del corpo, suggerendo che la morte non sia la fine, ma un passaggio a un altro stato di esistenza.
Un ponte tra scienza e mistero
La morte non esiste si distingue per il suo approccio ibrido. Allix riesce a fondere desiderio e raziocinio, sogno e scienza, offrendo un “potente messaggio di speranza” (iO Donna). La sua indagine si basa su evidenze scientifiche, come le NDE, ma non si limita a un’analisi fredda: l’autore sperimenta in prima persona stati alterati di coscienza, descrivendo incontri con il fratello defunto e altre esperienze che lo portano a concludere che “quando si muore non si smette di vivere, si cambia mondo”. Questa tesi, ripresa in un’intervista al Corriere della Sera, è radicale: Allix parla di “evidenze consistenti” che supportano l’ipotesi di una vita dopo la morte, distinguendo il termine “evidence” da “proof” per sottolineare che, pur non avendo certezze matematiche, le sue conclusioni si fondano su osservazioni verificabili.
Il libro, però, non è esente da critiche. Un’analisi su Goodreads evidenzia che, mentre la parte scientifica è affascinante, le sezioni sull’uso di psichedelici risultano a volte troppo dilatate, e il finale – in cui Allix passa da cronista a guida spirituale – appare meno convincente, lasciando poco spazio al dubbio. Inoltre, come sottolineato su Il Fatto Quotidiano, la tesi di una coscienza immortale può essere contestabile: le neuroscienze, ancora agli albori, non confermano né smentiscono l’esistenza di una coscienza indipendente dal cervello, e Allix stesso ammette che “per ora abbiamo solo ipotesi, non una vera teoria”. Questo lascia il lettore in un limbo tra fascinazione e scetticismo, un equilibrio che è forse il vero punto di forza del libro: non impone risposte, ma invita a porsi domande.
Allix, nato nel 1972, ha alle spalle una carriera eclettica: reporter di guerra in scenari come l’Afghanistan e il Pakistan, regista della serie Enquêtes extraordinaires su M6, e fondatore della rivista Inexploré. I suoi libri precedenti, come Le Test e Après…, hanno venduto oltre un milione di copie in Francia, e La morte non esiste si inserisce in questa traiettoria, diventando il suo lavoro più completo sull’argomento. Pubblicato in Francia nell’ottobre 2023, il libro risponde a un bisogno crescente di affrontare il tema della morte in un’epoca segnata da crisi globali e incertezze. In Italia, dove è uscito nel 2024, si inserisce in un contesto culturale che, nonostante i progressi scientifici, conserva una forte dimensione spirituale, spesso in contrasto con il materialismo dominante.
Il libro dialoga con un pubblico che cerca risposte non solo razionali, ma anche emotive. Come riportato su HarperCollins.it, Allix vuole offrire “uno sguardo conclusivo e completo su ciò che la scienza sa sulla coscienza umana”, ma anche “una forma di autentica serenità di fronte al lutto”. Questo approccio lo rende un’opera trasversale, capace di parlare sia a chi cerca conferme scientifiche sia a chi desidera un conforto spirituale.
La morte non esiste è un’opera coraggiosa, che affronta uno dei grandi misteri dell’umanità con un mix di rigore e vulnerabilità. Stéphane Allix non pretende di avere tutte le risposte, ma il suo viaggio – scientifico, spirituale e personale – offre una prospettiva nuova e consolatoria: la morte potrebbe non essere la fine, ma un cambiamento.