Lussuria e altri racconti: la crudele bellezza di Zhang Ailing tra amore e spionaggio
Nella Shanghai degli anni Quaranta, fascinosa e cupa, dove l’occupazione giapponese ha trasformato la metropoli in un palcoscenico di intrighi politici e passioni pericolose, nasce una delle opere più potenti della letteratura cinese moderna. “Lussuria e altri racconti” di Zhang Ailing, pubblicato da Rizzoli nella collezione BUR Scrittori contemporanei e recentemente riproposto da Mondadori nell’edizione Cult 2025, rappresenta un capolavoro narrativo che ha ispirato il celebre film di Ang Lee e consolidato la reputazione dell’autrice come una delle voci più influenti del panorama letterario del Novecento.
L’opera raccoglie tre racconti scritti tra il 1944 e il 1950, con “Lussuria” (Se, jie) come testo più celebre, scritto durante gli anni dell’esilio a Hong Kong dopo la conclusione della guerra. La pubblicazione ha ottenuto un riconoscimento particolare quando il regista Ang Lee ha dichiarato: “Nessuno scrittore ha mai usato la lingua cinese con tanta crudeltà come Zhang Ailing, e nessun racconto è bello e crudele come Lussuria”.
Una trama di seduzione e tradimento nella Shanghai occupata
Il racconto principale, “Lussuria”, si sviluppa in un contesto storico preciso e drammatico. Una studentessa diventa l’amante di un funzionario del governo nazionalista durante l’invasione giapponese. Nel tempo circoscritto in cui la moglie di lui gioca con le amiche una partita di majiang, la ragazza attira l’amante in una gioielleria dove è stato preparato l’attentato che deve ucciderlo. La tensione narrativa raggiunge il culmine quando lui vuole regalarle un anello, creando un momento di intimità fatale che mette in discussione tutti i piani preordinati.
I racconti esplorano “il modo in cui la sofferenza per amore possa assumere diverse gradazioni nel cuore di una donna. Incertezza, perplessità, rimpianto, sembra esservi spazio per tutto nella relazione con un uomo, tranne che per la felicità”. Ogni storia diventa così un’indagine psicologica profonda sui sentimenti femminili, dove la passione “con prepotenza, riprenderà il controllo di vite, speranze, sogni e pensieri, senza curarsi di ciò che distrugge al suo passaggio”.
La critica letteraria ha riconosciuto in Zhang Ailing una figura rivoluzionaria nel panorama culturale cinese. Come osservato da NonSoloCinema, “Zhang Ailing può essere facilmente considerata una delle voci fondamentali della letteratura cinese del Novecento, per il modo in cui si distacca dalla tradizione letteraria del suo paese, basata fino al XX secolo sulla narrazione della Storia, vista come massima rappresentazione del vero”.
La forza narrativa dell’autrice risiede nella capacità di coniugare intimità psicologica e contesto storico senza mai cadere nella retorica. Come evidenziato da Il Tascabile, “Il racconto più celebre di Zhang, Se, jie, ‘Lussuria, cautela’, è il testo più esplicito nell’inquadrare la scena shanghaiese durante gli anni dell’occupazione”, dimostrando come l’autrice riesca a utilizzare la microstoria individuale per illuminare eventi storici di portata maggiore.
L’elemento più caratterizzante della prosa di Zhang Ailing è la sua capacità di rendere la crudeltà emotiva attraverso una lingua precisa e spietata. La scrittrice non concede sconti ai suoi personaggi né ai lettori, costruendo narrazioni dove l’amore diventa un campo di battaglia psicologico in cui vincitori e vinti sono spesso indistinguibili.
Zhang Ailing (1920-1995), nota anche con il nome inglese Eileen Chang, rappresenta una figura emblematica della letteratura cinese del XX secolo. Nata a Shanghai nel 1920, è stata “una delle più influenti voci del panorama” letterario cinese, vivendo personalmente le trasformazioni epocali del suo paese.
Come annotava lei stessa in uno schizzo: “1921: le donne iniziano ad indossare l’abito intero”, riferendosi ai cambiamenti nel qipao. Significativamente, “1921: il Partito Comunista Cinese è fondato, Zhang Ailing nasce a Shanghai l’anno prima”. Questa coincidenza temporale non è casuale: l’autrice ha vissuto e narrato un’epoca di profondi cambiamenti sociali e politici, quando la Cina si trovava sospesa tra tradizione e modernità, tra influenze occidentali e identità nazionale.
La Shanghai degli anni Quaranta, teatro principale dei suoi racconti, era una metropoli cosmopolita ma anche una città occupata, dove collaborazionisti e resistenti convivevano in un equilibrio precario. Zhang Ailing ha saputo catturare questa ambiguità morale e politica, trasformandola in materia narrativa di straordinaria efficacia.
L’esilio successivo dell’autrice, prima a Hong Kong e poi negli Stati Uniti, ha conferito alle sue opere una dimensione ulteriore: quella dello sguardo retrospettivo di chi ha perso per sempre il proprio mondo di origine. Come osserva Maria Gottardo nell’introduzione alla recente edizione, “L’unica forza rassicurante, l’unica speranza che Zhang Ailing concede per confermare la propria esistenza in un’epoca così precaria è la ‘memoria antica’, la memoria collettiva, l’esperienza di vita dell’umanità in tutte le epoche”.
“Lussuria e altri racconti” si configura come un’opera che trascende i confini temporali e geografici per toccare questioni universali. Si tratta di un libreo di rapida lettura, che può aprire una piccola ma interessante finestra anche sulla storia cinese durante la guerra, ma la sua portata va ben oltre il valore documentario.
Zhang Ailing ha creato un universo narrativo in cui l’intimità dei sentimenti individuali si intreccia indissolubilmente con i grandi movimenti della Storia. I suoi personaggi femminili, in particolare, emergono come figure complesse e contraddittorie, capaci di scelte estreme motivate da passioni che sfuggono alla razionalità. In questo senso, l’opera dell’autrice cinese anticipa tematiche che la letteratura contemporanea continuerà ad esplorare: l’ambiguità morale, la complessità dell’amore, il peso delle circostanze storiche sulle scelte individuali.
La ricezione critica internazionale, culminata nel successo cinematografico di Ang Lee, testimonia la capacità di questi racconti di parlare a pubblici diversi, confermando come la grande letteratura sappia sempre trovare una dimensione universale partendo dal particolare più specifico e localizzato.
L’attualità di Zhang Ailing risiede nella sua capacità di indagare senza indulgenza la natura umana, mostrando come amore e odio, fedeltà e tradimento, coraggio e vigliaccheria possano coesistere nello stesso cuore. In un’epoca come la nostra, segnata da nuove forme di incertezza e precarietà, la lucidità spietata della scrittrice cinese offre strumenti interpretativi ancora preziosi per comprendere le contraddizioni dell’esperienza contemporanea.