Attualità

Elezioni: crocifisso nel seggio elettorale, un giudice si rifuta di votare

Il giudice
Luigi Tosti
, del tribunale di Camerino, si è oggi rifiutato di votare per
la presenza del crocifisso nel seggio elettorale. «Oggi verso le 13,30 – ha
spiegato Tosti all’Ansa – mi sono recato, assieme a mia moglie, alla sezione
elettorale n 6 (la scuola Media Panzini di via Vezia) per esprimere il voto per
le elezioni europee e per quelle della provincia di Rimini. Qui ho constatato la
presenza del crocifisso sia nel seggio elettorale n 6 che in tutti gli altri
seggi elettorali. Ho dunque dichiarato al presidente di seggio, pretendendo che
ne venisse dato atto nel verbale delle operazioni elettorali, che mi rifiutavo
di votare a causa della presenza del crocifisso». Il giudice riminese precisa di
aver fatto questa scelta (assieme alla moglie) «richiamando espressamente la
decisione 4273 del 1-3-2000 della Corte di Cassazione penale che ha
esplicitamente dichiarato l’illegittimità dell’ostensione dei crocifissi nei
seggi elettorali, ritenendola lesiva sia del principio supremo della laicità
dello Stato italiano sia del principio costituzionale della pari eguaglianza di
tutte le confessioni religiose e dell’ateismo».

Tosti ha
aggiunto che «il presidente del seggio si è allora collegato, telefonicamente,
con la Prefettura (almeno cosi’ mi pare), chiedendo come comportarsi.
L’interlocutore gli ha risposto invitandolo a chiederci se eravamo disposti a
votare nel caso in cui il crocifisso fosse stato rimosso dal seggio
temporaneamente, cioè per il tempo a noi necessario per esprimere il voto. Dal
momento che questa ‘evenienzà risultava già esplicitamente ripudiata dalla
Cassazione, la quale ha invece sentenziato che i crocifissi vanno rimossi da
tutti i seggi elettorali, abbiamo rifiutato questa ‘offertà che, oltre tutto,
appare contraddittoria – se il Ministero degli Interni ritiene,
disinteressandosi altamente delle sentenze della Cassazione, che sia legittima
l’ostensione dei crocifissi, non si capisce perchè poi ‘offrà la possibilità
di toglierli, se qualcuno lo richiede! – e lesiva del diritto alla libertà di
pensiero e alla riservatezza dei cittadini – se si ritiene che il crocifisso
possa essere tolto, temporaneamente, a richiesta dell’interessato, costui sarà
comunque costretto a manifestare ‘come la pensà». «Valutero’, assieme a mia
moglie, le eventuali iniziative legali per questo impedimento al libero
esercizio del diritto di voto e informero’ i candidati della lista laica che
avrebbero ricevuto i nostri voti (Emma Bonino e Sergio Giordano) di quanto
accaduto, affinchè tutelino le loro posizioni».

 

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