Attualità

«Asilo anche per motivi economici». Il neocommissario europeo Buttiglione chiede la revisione delle norme Ue.

In un’intervista pubblicata dal
quotidiano tedesco «Frankfurter Allgemeine Zeitung», il nuovo commissario
europeo alla Giustizia e all’Interno, Rocco Buttiglione, chiede la revisione
delle norme europee sul diritto di asilo con l’aggiunta del riconoscimento dei
motivi di natura economica.

«Bisogna chiedersi», spiega
Buttiglione, «se anche le motivazioni economiche non costituiscano legittime
ragioni di concessione dell’asilo. In base al principio tradizionale, dobbiamo
accogliere chi è perseguitato da un regime tirannico, ma oggi c’è un nuovo
motivo di fuga: la gente è obbligata a scappare a causa di catastrofi naturali
o per una durevole siccità, come accade nel sud del Sahara. Esiste anche la
tirannia della natura». «La cosa migliore da fare – aggiunge l’eurocommissario –
è aiutare a bloccare l’estendersi della desertificazione. Dove pero’ questo non
sia possibile, dovremmo essere pronti ad accogliere i profughi in Europa. Per
arrivare a cio’ ci vorrebbe un accordo tra un’Europa che agisca finalmente in
maniera unitaria e i Paesi terzi interessati». Buttiglione sottolinea che
l’Italia ha bisogno di forza lavoro in molti settori, e si dice pertanto
favorevole ad una presa di contatto diretta con gli Stati di provenienza dei
flussi d’immigrazione. «Molti di quelli che arrivano illegalmente – osserva –
potrebbero venire anche in maniera legale, se fossero sufficientemente
informati». Alla domanda se l’Italia non si senta lasciata sola dagli altri
partner europei in fatto di immigrazione clandestina, il commissario risponde
affermativamente. «Un po’», puntualizza. «Perchè noi abbiamo una frontiera più
lunga degli altri da difendere. Molti arrivano da noi solo per proseguire verso
la Germania, il Lussemburgo o altrove. E’ dunque un interesse europeo comune
difendere i confini italiani. Abbiamo bisogno di una ripartizione dei costi, e
di un migliore coordinamento. Cio’ che facciamo noi è un servizio reso
all’intera Europa». «L’Europa deve essere aperta ma contemporaneamente – ha
aggiunto Buttiglione – deve essere in grado, dal punto di vista giuridico, di
decidere chi accogliere e chi no, chi ha il diritto di entrare perchè non ha la
possibilità di sopravvivere fisicamente o economicamente nel suo paese e chi
invece delinque e non puo’ essere accolta. Se non si pone questo limite – ha
aggiunto Buttiglione – si finisce per accrescere fenomeni di xenofobia, perchè
si sentirebbero minacciate a casa propria».

Riferendosi all’accordo fra
Italia e Libia circa la costruzione di alcuni campi dove trattenere
l’immigrazione in partenza dall’Africa per l’Europa, Buttiglione ha ribadito di
essere d’accordo con la linea seguita finora dal ministro dell’Interno Giuseppe
Pisanu: «Non mi piace la parola “campo” che ha una brutta connotazione storica,
preferirei parlare di centri d’accoglienza. Tuttavia è chiaro che la linea è
giusta e che questi Paesi devono essere aiutati, anche economicamente,
dall’Europa».

 

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