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Migranti, Sea Eye: “Fate presto, sull’Alan Kurdi anche 38 minori”

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Lo dichiara all'agenzia Dire Sophie Weidenhiller, portavoce dell'ong tedesca, che dopo aver tratto in salvo al largo della Libia 149 migranti da 10 giorni aspetta l'autorizzazione allo sbarco
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ROMA – “Apprezziamo la soluzione di trasferire su un’altra nave migranti ed equipaggio, ma confermo che al momento non abbiamo ancora ricevuto disposizioni, e dopo dieci giorni 149 persone sono ferme di fronte alle coste della Sicilia sulla Alan Kurdi, una nave che non è attrezzata per accogliere un così alto numero di passeggeri. Ci sono solo due bagni e una doccia per 149 persone, la notte molti devono dormire sul ponte. A bordo ci sono poi 38 minori e nè il governo italiano nè quello tedesco ci hanno contattato, neanche per proporre il trasferimento almeno dei minori”. Cosi’ all’agenzia Dire Sophie Weidenhiller, portavoce dell’ong tedesca Sea Eye. La sua nave Alan Kurdi il 6 aprile ha tratto in salvo al largo della Libia decine di migranti e da dieci giorni aspetta l’autorizzazione allo sbarco.
Ieri, la ministra delle Infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli ha fatto sapere che il dicastero sta valutando di mettere a disposizione una nave su cui trasferire migranti ed equipaggio per la quarantena, assicurando che il governo “non si tira indietro” di fronte all’esigenza di aiutare “persone in fuga da fame e guerra e coloro che corrono pericoli in mare”.
Alla trasmissione ‘Omnibus’ di La7, De Micheli ha ricordato che, a causa dell’epidemia di coronavirus, il governo ha stabilito “la chiusura dei porti per le navi passeggeri che battono bandiera straniera il 9 marzo. Abbiamo organizzato invece gli sbarchi di quelle che battevano bandiera italiana. Alle ong abbiamo chiesto di avere un comportamento omogeneo e di far riferimento al Paese della bandiera che battono per far fronte all’emergenza sanitaria italiana”. Weidenhiller ha detto ancora: “Ci rendiamo conto che il governo italiano sta affrontando un’emergenza. Riteniamo che la Germania, in quanto Stato di bandiera e membro dell’Ue, debba assumersi le proprie responsabilità. Non dobbiamo lasciare l’Italia sola in questi tempi difficili e siamo riconoscenti per l’offerta ricevuta. Ora attendiamo anche la risposta della Germania. La Alan Kurdi è ferma da dieci giorni”.
La portavoce ha avvertito che se le condizioni atmosferiche dovessero peggiorare “sarà un rischio per i passeggeri della nave”. Weidenhiller ha concluso: “Le persone sono sempre più preoccupate, non riescono a capire perchè devono aspettare così tanto per scendere a terra sebbene si trovino così vicini all’Europa. Molti temono che saranno riportati in Libia, ma noi non lo faremo”.

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Fonte Agenzia Dire www.dire.it