Arte & Cultura

BERTHA VON SUTTNER, LA PALADINA DELLA PACE

di Pancrazio Caponetto – “ Onorata Baronessa,
ero immerso nella lettura del suo romanzo, Giù le armi ! , quando il mio editore , il Signor Bulgakov, mi ha fatto recapitare la sua lettera. Apprezzo molto il suo lavoro che auguro sia di felice auspicio per l’abolizione della guerra come lo fu, per l’abolizione della schiavitù, La capanna dello zio Tom, della Signora Beecher Stowe. “
Questo messaggio augurale di Lev Tolstoj, scritto nel 1891, in occasione del Congresso mondiale per la pace, tenutosi a Roma, era diretto a Bertha von Suttner, la scrittrice pacifista che sarà premio Nobel per la pace nel 1905.

Bertha era nata a Praga nel 1843 da famiglia nobile: suo padre era il feldmaresciallo Franz-Josef Graf Kinsky von Wchinitz und Tettau, membro di una delle famiglie più antiche ed altolocate della Boemia.
Rimase presto orfana di padre e fu, dunque, la madre Sophia Wilhelmine von Körner ad occuparsi della sua educazione assegnandole delle istitutrici che le insegneranno le lingue, la filosofia, la musica. Studi che si arricchirono delle letture dei libri di storia della ricca biblioteca paterna.
Nel 1863 Bertha ebbe modo di leggere i rapporti di Henry Dunant, letterato e filantropo svizzero sugli orrori della guerra di Crimea e della guerra dei franco-piemontesi contro gli austriaci in Italia. Saranno testi che ispireranno Giù le armi !, il romanzo pacifista della von Suttner.

Esauritasi l’eredità paterna, nel 1873, Bertha si accasò come governante e dama di compagnia nella famiglia del barone Carl von Suttner a Vienna. Qui conobbe Arthur von Suttner, figlio del barone, di sette anni più giovane di lei, del quale si innamorò. Scoperta la relazione Bertha fu costretta a lasciare la casa dei von Suttner e si trasferì a Parigi dove fu segretaria personale di Alfred Nobel, lo scienziato svedese inventore della dinamite.
Nel 1876 tornò a Vienna per sposare segretamente Arthur von Suttner e stabilirsi insieme a lui nel Caucaso, dove i due vivranno per diversi anni.
Nel 1883, Bertha fece il suo esordio nel mondo della letteratura con il suo primo romanzo Inventario di un’anima, ispirato da un’idea di Alfred Nobel, secondo cui solo costruendo mezzi bellici sempre più potenti si sarebbe potuta vanificare ogni strategia militare e, così, giungere alla pace tra le nazioni.
Dagli interessi letterari la von Suttner iniziò a spostarsi verso l’impegno nella lotta per la pace. Ciò avvenne intorno al 1885 quando venne a conoscenza della International arbitration and peace association, fondata a Londra cinque anni prima dal pacifista Hodgson Pratt, ed impegnata nella costruzione della pace attraverso il disarmo. Ma fu soprattutto nel secondo romanzo di Bertha, L’era delle macchine, pubblicato nel 1889, dove emerse l’aspra critica del nazionalismo e della produzione bellica.

Nello stesso anno pubblicò l’opera che le diede fama internazionale, il romanzo Giù le armi !, la storia di una giovane donna la cui sorte è legata all’imperversare dei conflitti. Per comporlo, con l’intento di essere d’aiuto al movimento pacifista, la von Suttner raccolse materiale e documenti sulle battaglie combattute,lesse volumi sulle guerre, cercò resoconti di medici e chirurghi militari, ascoltò i racconti dei feriti sui campi di battaglia. Dopo aver proposto l’opera a diversi editori che rifiutarono la pubblicazione di un lavoro che contestava l’uso delle armi, Bertha riuscì a convincere l’editore Pierson a far uscire il romanzo che riscosse un grande successo e fu tradotto in una dozzina di lingue. Alfred Nobel, in una lettera alla von Suttner definì l’opera “ammirevole capolavoro “ scritto da “una mano d’amazzone” che valorosamente fa “la guerra alla guerra “.

Nell’inverno tra il 1890 e il 1891 Bertha e il marito furono a Venezia. Qui insieme a Sir Moscheles, membro della London Peace Association, al Marchese Beniamino Pandolfi, parlamentare italiano, e molti altri diedero vita alla sede veneta della Lega Europea Universale per la Pace. Pandolfi forte del successo di Venezia lavorava per la costituzione di una Conferenza Interparlamentare in vista di un Congresso mondiale per la pace da tenere a Roma. Bertha non fu da meno e scrisse nel settembre del 1891 un appello che inviò al giornale Neue Freie Presse, per la formazione di una Società Austriaca per la Pace. “ La guerra – scriveva la von Suttner – priva l’essere umano di ogni dignità ! E’ questo che vogliono i padri e le madri che hanno fatto grande la nostra nazione ? Oppure anelano alla libertà, che solo uno stato di pace può garantire ? “
L’appello fu sostenuto da centinaia di adesioni, lettere, donazioni in denaro, così poté riunirsi il 29 settembre 1891, l’Associazione Austriaca per la Pace, associazione a-politica e a-partitica che nasceva con “ l’intento umanitario di promuovere la pace e la stabilità tra le nazioni “ ( annuncio, comparso su numerose riviste, dell’Associazione per la Pace e l’Arbitrato di Londra ).

Nello stesso anno Bertha partecipò al Congresso Mondiale per la pace tenutosi a Roma nel Campidoglio . Erano presenti, davanti a una platea stracolma, diciannove delegati da varie parti del mondo, sotto la presidenza del Ministro dell’Istruzione Ruggero Bonghi. La Suttner tenne il suo discorso come Presidente della Lega per la Pace Austriaca. Era la prima volta che una donna prendeva la parola in Campidoglio. Ecco come un giornale dell’epoca descriveva l’evento : “In novembre del 1891, in una sala del Campidoglio, inaugurandosi a Roma il Congresso della pace, dopo un discorso di Ruggero Bonghi, dopo il saluto del sindaco, una donna, di nobile e severo aspetto, elegante nel vestire, chiese la parola per spiegare in nome di quali principi ella si presentava. Tutti gli sguardi si conversero su di lei; e per la sala corse, bisbigliato, un nome già celebre: baronessa Bertha de Suttner, l’autrice di “Abbasso le armi!” Ella parlò in francese, con l’efficacia della convinzione, in uno stile vivo, colorito, in favore dell’ideale della sua vita, la fratellanza tra i popoli, la guerra alla guerra, l’arbitrato internazionale. Prese parte a tutte le sedute del Congresso, vi fu eletta vice-presidente, vi parlò spesso e cercò di mettere l’accordo fra le varie tendenze.”

Dopo il successo del Congresso di Roma, Bertha continuò il suo impegno nel movimento per la pace iniziando nel 1892 la sua collaborazione alla rivista Giù le armi, pubblicata a Berlino dall’editore pacifista Alfred Hermann Fried. Tra i collaboratori della rivista, oltre alla von Suttner, spiccavano l’italiano Ruggero Bonghi, il filosofo Friedrich Jodl, esponente del positivismo tedesco, Ludwig Fulda, drammaturgo e scrittore, Moritz Adler pittore ungherese .
Intanto l’attivismo del movimento per la pace raccoglieva i primi frutti. Nel 1892 il Presidente degli Stati Uniti annunciò che Senato e Camera dei Deputati esprimevano la volontà di affidarsi all’Arbitrato Internazionale per la risoluzione dei conflitti tra le Nazioni. Nel 1893 i Monaci buddisti,i Rabbini, i Vescovi cristiani e i Maomettani, al primo Congresso delle religioni di Chicago, proclamarono un solo principio: Dio è il padre di tutti. Noi siamo tutti fratelli . E firmarono una petizione da inviare ai capi di Stato di ogni nazione. Berha von Suttner ne presentò una copia all’Imperatore d’Austria. Nel 1896 morì Alfred Nobel che negli anni precedenti aveva mostrato vicinanza al Movimento per la pace. E infatti nel suo testamento destinava parte cospicua dei suoi beni ad una Fondazione col compito di premiare le personalità affermatesi nei campi della Chimica, Fisica, Medicina e Letteratura. Veniva istituito anche un premio per la Pace destinato alla persona che si fosse prodigata o avesse realizzato “ il miglior lavoro, ai fini della fraternità tra le nazioni, per abolire o ridurre gli eserciti permanenti e per la formazione e l’incremento di congressi di pace . “ ( Testamento di Alfred Nobel ).

Nel 1899 si tenne la prima conferenza dell’Aja, nella qual ventisei nazioni partecipanti coltivarono l’obiettivo di mantenere la pace, ridurre gli armamenti,regolamentare la guerra. Tra i documenti approvati vi fu una convenzione che istituiva una Corte permanente di arbitrato, con lo scopo di prevenire i conflitti armati. Era uno degli antichi obiettivi del movimento per la Pace.
Intanto Bertha von Suttner dava vita a nuove iniziative. Nel 1899 a l’Aja si teneva la prima manifestazione pacifista internazionale delle donne, convocata dalla Suttner e dalla femminista tedesca Margarethe Selenka, nella convinzione che questione femminile e problema della pace fossero due momenti di una stessa battaglia per l’affermazione del diritto contro i diritti della forza.
Duramente colpita dalla morte del marito ( 1902 ), la Suttner, nonostante ciò, mantenne vivo il suo impegno nel movimento pacifista, tanto da ricevere, nel 1905, il Premio Nobel per la pace. “Le siamo grati – queste le parole dfel poeta norvegese Martinus Bjornson, in occasione della premiazione di Bertha – per la volontà, la dedizione il sacrificio di tutta una vita di lavoro, dedicata alla nobile causa della Pace. “
Negli ultimi anni di vita ( la Suttner morì nel giugno del 1914 ) tenne numerose conferenze denunciando sempre gli orrori delle guerre e, soprattutto, i rischi che potevano derivare dall’uso della nuova arma aerea. Sostenne anche la necessità di un’unione europea come unico mezzo per contrastare il dilagare dei conflitti. Nel 1913, in occasione della Conferenza Internazionale della Pace de l’Aja, venne eletta “generalissimo” del movimento pacifista.
Nel Gennaio 2002 l’Austria ha deciso di riprodurre, sulla moneta da due euro,il volto di Bertha von Suttner, per ricordare l’impegno tenuto dalla nazione in favore della pace.


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