D. H. Lawrence – Apocalisse
“Apocalisse” di D.H. Lawrence: Un Testamento Contro la Disumanizzazione
Apocalisse, opera pubblicata poco prima della morte di D.H. Lawrence, non è una semplice interpretazione del libro biblico omonimo, ma un’intensa riflessione sulla condizione umana e un grido di ribellione contro la disumanizzazione dell’individuo.
Un’Apocalisse Antimoderna
Lawrence, con la sua consueta profondità e originalità, offre una lettura radicalmente diversa dell’Apocalisse. Lontano da visioni catastrofiche e millenaristiche, l’autore inglese vede nel testo biblico un’espressione di un profondo malessere dell’umanità, una reazione contro le rigidità e le ipocrisie di una società in decadenza.
Secondo Lawrence, l’Apocalisse è un testo misterico, sovversivo, che nasce da un desiderio di rinnovamento radicale. Un desiderio che, sebbene manipolato e strumentalizzato nel corso dei secoli, conserva ancora oggi una potente carica eversiva.
Il Cristianesimo e la Modernità
L’autore inglese critica aspramente il Cristianesimo della sua epoca, accusandolo di aver tradito i propri principi originari e di essere diventato un’ideologia conformista e oppressiva. La modernità, con la sua razionalità fredda e la sua alienazione, avrebbe ulteriormente aggravato questa situazione, portando l’uomo a una profonda crisi spirituale.
Un Grido per la Vita
“Apocalisse” è, in definitiva, un’apologia della vita, un invito a riscoprire la nostra umanità più profonda e a ribellarci contro tutto ciò che la soffoca. Lawrence ci invita a riconnetterci con la natura, con i nostri istinti più primitivi e con la nostra creatività.
Un’Opera Controversa e Affascinante
L’opera di Lawrence è complessa e sfaccettata, ricca di simbolismi e di riferimenti culturali. Non a caso, è stata oggetto di numerose interpretazioni e dibattiti. Alcuni critici l’hanno considerata un’opera geniale e profetica, altri un’esaltazione dell’irrazionalità e dell’istinto.