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Deficit al 2,9% Pil. Allarme Ue per l’Italia

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Via libera del Consiglio dei ministri al Def (documento di economia e finanza). All’esame anche il Pnr, il programma nazionale di riforme.

E’ “molto probabile” che l’Italia uscirà dalla procedura per deficit eccessivo dopo la conferma dei dati da parte di Eurostat prevista per il 22 aprile: lo ha detto il commissario agli affari economici Olli Rehn.

La stima di deficit del governo per il 2013 si conferma al 2,9% del Pil, mentre il debito dovrebbe salire al 130,4% “al lordo della quota di pertinenza dell’Italia dei prestiti Efsf alla Grecia e del programma Esm”.

Il Cdm “ha approvato il Def per 2013 che è il momento centrale del ciclo di programmazione della politica economica e di bilancio del paese. Il luogo per assicurare la sintonia tra la priorità politica nazionale e l’Ue”.

Il Def è un “work in progress, un contributo (al prossimo governo) ma importante mentre le forze politiche si confrontano sul nuovo governo”. Lo ha detto il premier Mario Monti illustrando il Def (documento di economia e finanza)

“Noi contiamo che il Paese possa fare anche meglio delle stime” contenute nel Def che sono “prudenziali” per quanto riguarda il Prodotto Interno Lordo,. Così il premier Mario Monti, sostenendo che, “senza le riforme” fatte dal suo governo, il “Paese sarebbe rimasto nelle secche della ‘crescita zero'”

Le stime del governo sull’andamento dei conti pubblici fra il 2013 e il 2017 “includono i proventi da privatizzazioni per un ammontare pari a circa un punto di Pil all’anno”.

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