Attualità

Pera: premierato e devolution i due «perni» della riforma costituzionale

Le riforme.
Questo il tema principale che il presidente del Senato Marcello Pera ha discusso
durante il tradizionale scambio di auguri con la stampa parlamentare prima delle
vacanze estive, in occasione della Cerimonia del Ventaglio che si è svolta a
Palazzo Giustiniani. Pera indica nel premierato forte e nella devolution i due
«perni» della riforma costituzionale. Il federalismo consentirà di avanzare nel
processo che garantisce più autonomia alle Regioni; il premierato
rappresenterà di fatto il «contrappeso» alla devolution. Il premierato forte,
spiega il presidente, è «equilibrato, moderato e responsabile» e non crea in
alcun modo «quegli allarmi di derive monarchiche o plebiscitarie di cui si parla
in questi giorni». La nuova figura di premier sarà quella di «un signore che ha
gli stessi poteri di qualunque altro premier dei Paesi europei».

Il
federalismo è allo stesso modo «importante», tuttavia c’è da affrontare il
problema del Senato federale. E’ questo il «punto delicato» delle riforme. Non
da oggi Pera critica la scelta compiuta precedentemente. Il Senato federale, a
suo giudizio, da una parte ha «poteri nulli», ma dall’altra puo’ rappresentare
pericolosamente «un blocco nei confronti del governo», con la possibilità di
esercitare un vero e proprio «potere di veto». E’ per questo che bisogna
«ripensare i poteri del Senato federale». Su questo dunque «è opportuno
discutere ancora». Pera chiede che su queste questioni la discussione sia la
più ampia possibile e riguardi «non solo la classe politica e le forze
politiche, ma tutto il Paese. Ho sentito – ha aggiunto – che il presidente di
Confindustria ha sollevato problemi sul federalismo. Io chiedo che si esca dalla
genericità, perchè qui si parla della nuova Costituzione. Coloro che hanno
delle riserve debbono entrare di più nel merito e nel contenuto delle riforme».

 

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