Attualità

Riforma Moratti, via libera dalla Camera: scontri in piazza

Roma, 25
Ottobre – Migliaia di
studenti sono scesi in piazza a Roma e in altre città italiane contro la
Riforma Moratti. Dopo le oltre 50 mila persone che hanno sfilato in mattinata
per le vie della capitale, nel pomeriggio la protesta si è spostata davanti a
Montecitorio. Qui, in serata, la Camera ha approvato in via definitiva il ddl.
Il testo è passato con 259 voti favorevoli con l’opposizione che non ha
partecipato al voto finale. All’uscita da Montecitorio i deputati sono stati
accolti dai manifestanti al grido di ‘vergognà. ”Questo governo fa le leggi
per conto suo”, urlano gli studenti.

Momenti di tensione hanno caratterizzato l’intero pomeriggio con lancio di
fumogeni al di là delle transenne presidiate da polizia e carabinieri. Per
‘sedarè gli animi alcuni parlamentari del centrosinistra sono scesi in piazza
per fare da barriera tra i manifestanti e le forze dell’ordine. A metà
pomeriggio dalla tensione si è passati agli
scontri
. Tafferugli sono scoppiati
davanti a Palazzo Chigi quando alcuni studenti hanno tentato di forzare il
cordone formato dalle forze dell’ordine. A quel punto sono partite le cariche.
Alcuni ragazzi sono rimasti feriti. Una ragazza di 19 anni è stata colpita alla
testa da una manganellata e, ancora sanguinante, ha raccontato di esser stata
raggiunta dalla polizia mentre si stava allontanando con altri compagni per
tornare alla Sapienza, occupata da giorni dagli studenti. ”Quando ho visto che
venivano verso di noi – racconta la ragazza – ho avuto paura e mi sono
allontanata di corsa. A quel punto -racconta- ho sentito un male fortissimo alla
testa e ho visto che avevo un poliziotto addosso”. Negli scontri è rimasto
ferito anche un fotografo free lance. Stefano Montesi è stato colpito alla
testa da un poliziotto mentre fotografava un altro fotoreporter inseguito dagli
agenti nel momento più acuto dei tafferugli. Rimasto contuso anche l’operatore
tv di Telenorba, Dante D’Aurelio. ”Un gruppo di poliziotti -racconta mentre con
una borsa del ghiaccio si tampona un ematoma sulla testa- aveva fermato uno
studente e lo stava portando verso un blindato. Io riprendevo la scena, uno
degli agenti si è accorto di me e ha chiesto ai colleghi di ‘togliere di mezzo
quella c… di telecamerà. Detto fatto: un agente mi ha messo una mano sulla
telecamera e un altro mi ha prima spintonato e poi mi ha colpito con il
manganello”.

Alla Camera ,
intanto, va avanti la discussione sul ddl Moratti. Ma quanto succede fuori dal
palazzo si riflette in aula dando vita ad uno scontro tra opposizione e
maggioranza. Il clima si infuoca a tal punto che il presidente Pier Ferdinando
Casini arriva a minacciare di sospendere la seduta. Le opposizioni chiedono
chiarimenti sui tafferugli davanti a Montecitorio e propongono una sospensione
dei lavori parlamentari per permettere un confronto con le rappresentanze di
studenti e docenti. Nettamente contrari gli esponenti della Cdl, con Alleanza
nazionale in prima fila. Tra questi Ignazio La Russa, contestato dagli studenti,
che replica all’Unione: ”Siamo i primi a sostenere che chiunque in Italia deve
poter manifestare tutte le idee che ritiene di veicolare, comprese le
sciocchezze che abbiamo sentito oggi. Non siamo d’accordo che si possa bloccare
il Parlamento, spintonare deputati o persone anziane, o sputare addosso all’auto
di un ministro”.

Prima di pranzo l’Aula aveva bocciato le pregiudiziali di costituzionalità
presentate dalle opposizioni. Al voto era presente anche il presidente del
Consiglio, Silvio Berlusconi per il quale il provvedimento ӏ molto positivo e
più che opportuno”.

La manifestazione a Roma (Adnkronos)Tra
le centinaia di docenti e ricercatori universitari in piazza, c’è anche il
rettore de ‘La Sapienzà Renato Guarini secondo il quale l’approvazione del ddl
”comporterà notevoli difficoltà sia per la gestione che per la conduzione
degli atenei, oltre che per gli aspetti normativi anche per le conseguenze
finanziariè’. Ad illustrare le ragioni della manifestazione il coordinatore
nazionale dei ricercatori docenti universitari, Marco Merafina. ”Siamo qui oggi
-ha spiegato- a testimonianza della presenza di tutta l’università e della
ferma contrarietà” al ddl di riforma. Ma -ha precisato- sicuramente la
questione non finirà qui, con l’approvazione di questo ddl destinato a non fare
strada. Confidiamo -ha aggiunto- che sarà cancellato dopo le elezioni”

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