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Milano, sequestrato il semaforo dalle multe d’oro

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‘Il vampiro rosso di
Segratè lo chiamano in zona. E il ‘vampiro’ è sempre stato implacabile, con
tutti. E’ un semaforo posto a un incrocio di una delle strade più trafficate in
brianza, la Cassanese. Evitare che la telecamera posta sopra il semaforo non
facesse una multa era cosa da pochissimi fortunati. Intanto è difficile
individuarlo, posto com’è dopo una curva e seminascosto da un albero.

Soprattutto è tarato in
modo singolare: il tempo di durata del giallo è mediamente di due secondi e
mezzo. Troppo poco per notarlo e fermare l’auto. La conseguenza, inevitabile, è
che la telecamerina riprende inesorabilmente l’infrazione al codice della strada
per trasformare il tutto, poi, in una multa ‘salatà e in punti in meno sulla
patente. Quel semaforo definito ‘vampiro’ si trasformava pero’ in una sorta di
‘Re Midà per le casse dell’amministrazione comunale che nell’ultimo anno ha
incrementato le entrate per infrazioni dai circa 700.000 euro nel 2006 ai 2
milioni e 800 mila euro dell’anno in corso.

L’anomalia di quel semaforo
è tale che tutti ne parlavano. Addirittura l’ex comandante dei vigili del
comune si era dato da fare per risolvere una situazione insostenibile. Ma nel
suo tentativo di rendersi ‘paladino’ dei cittadini multati aveva finito per
collezionare una denuncia per diffamazione. Ma neanche questo ha fermato i
‘multati’. Che, alla fine, in 112 si sono riuniti e, attraverso un legale,
l’avvocato Francesca Fuso di Milano, hanno presentato un esposto alla Procura di
Milano. Nella denuncia, oltre al famigerato ‘vampiro’, il legale ha ricostruito
anche l’iter e le presunte irregolarità commesse nell’appalto comunale che ha
permesso alla Scae spa, società nota nella zona, fornitrice di impianti
semaforici, segnali stradali e sistemi di monitoraggio, tra le prime fornitrici
dei vigili locali, di aggiudicarsi anche il ‘lavoro’ sulla Cassanese.

Cosi’ l’inchiesta è
scattata. Ad occuparsene è il sostituto procuratore Alfredo Robledo che ha
iscritto quattro persone nel registro degli indagati per ipotesi di reato che
vanno dall’abuso d’ufficio, al falso materiale e allaturbativa d’asta. I quattro
sono il comandante dei vigili di Segrate nonchè presidente della Commissione
della gara d’appalto, un altro dirigente dell’amministrazione comunale, il
titolare della Scae, e il titolare della CiTiESSE.

E oggi sono partite le
perquisizioni, i sequestri e le acquisizioni. I militari del nucleo provinciale
della Guradia di finanza di Milano hanno infatti sequestrato il t-red posto in
cima al semaforo e altri quattro apparecchi per la rilevazione automatica delle
infrazioni di altri quattro semafori posti in prossimità di altri tre incroci.
I finanzieri hanno poi perquisito le abitazioni e gli uffici dei quattro
indagati notificando loro un’ordine di esibizione relativo alla documentazione
relativa alla gara finita nel mirino della magistratura.

 

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