Attualità

Omesso controllo, Consob dovrà risarcire 4 milioni

La Consob è
stata condannata dal Tribunale di Roma per omesso controllo sulle attività
della Sfa, Servizi finanziari amministrativi, società torinese fondata nell’87
e fallita nel ’93. La causa è stata intentata da 124 investitori che ieri hanno
ottenuto ragione dalla seconda sezione civile del Tribunale della capitale.

La Commissione
di vigilanza sulla Borsa è stata condannata a risarcire 4.142.809,15 euro oltre
alla rivalutazione monetaria degli interessi. «Si tratta ” spiega Paola Pampana,
l’avvocato che ha assistito alcuni dei risparmiatori coinvolti ” di investimenti
realizzati nel 1990 con il metodo del porta a porta, metodi che creavano
confusione e in assoluta carenza documentale. Nonostante le notizie
successivamente apparse, la Consob non ha mai tolto l’autorizzazione a questa
società mai inserita nell’elenco delle Sim».

Secondo il
legale, questa sentenza, di cui è stato resto noto soltanto il dispositivo,
mentre le motivazioni verranno depositate tra alcuni giorni, «è la seconda che
condanna la Consob» nella sua storia trentennale. Nell’ottobre 2003 la
Commissione era stata condannata a pagare 6,3 milioni di euro in relazione al
crack Cultrera per non aver verificato la veridicità dei prospetti informativi.
Secondo quanto si è appreso, la Commissione, già prosciolta con formula piena
in sede penale sia in primo che in secondo grado, starebbe valutando il ricorso
in appello. La stessa Consob aveva deciso la sospensione, per 60 giorni, dell’attività
della Sfa di Torino e nel febbraio ’93 per presunte «irregolarità nella
gestione». Pochi mesi prima, sempre la Commissione aveva già vietato in via
cautelare a Italia Fiduciaria, controllata dalla stessa Sfa, di assumere nuovi
mandati. Pochi giorni prima, Assorisparmio aveva «denunciato il mancato rimborso
da parte della Sfa commissionaria di Torino di circa 85 miliardi richiesti dalla
clientela a fronte di gestioni patrimoniali e pronti contro termine». Nel 1996
la Procura di Torino ha avviato un’inchiesta sull’operato della Consob per
l’iscrizione all’albo delle Sim delle società del gruppo Sfa (fallita circa
diciotto mesi più tardi). L’ipotesi è che la società sia stata ammessa
all’albo senza avere i requisiti.

Nel 1999 il
tribunale di Torino ha condannato il fondatore della finanziaria Francesco
Milano a 6 anni di carcere e al pagamento di una maxi-provvisionale di 103
miliardi di lire alle parti civili. Le società del gruppo Sfa ” secondo la
ricostruzione dei giudici ” raccolsero oltre 150 miliardi, che sarebbero stati
contabilizzati solo parzialmente.

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