Attualità

Intercettazioni -; Paissan: da vigliacchetti prendersela solo con i giornalisti

"Sono in gioco la dignità
delle persone da un lato e la libertà d’informazione dall’altro. Due diritti
(due valori) potenzialmente in conflitto: più cronaca puo’ significare maggiore
invasività nella vita privata, più tutela della riservatezza puo’ comportare
mutilazione dell’informazione. Ogni volta siamo chiamati a trovare un punto di
equilibrio, non sempre agevole da individuare". E’ quanto afferma Mauro Paissan,
componente del Garante privacy, riguardo alla polemica in corso sulla
pubblicazione delle intercettazioni.

"Dalla divulgazione dei
resoconti di Potenza (ma anche nel caso Banca d’Italia e nel caso Moggi) ”
continua Paissan – sono usciti massacrati indagati e testimoni, ma anche persone
che nulla avevano a che vedere con l’oggetto dell’inchiesta giudiziaria. Non è
civile un paese che consente di mettere alla berlina cittadini che magari
vengono solo citati in conversazioni private e che di conseguenza non hanno
nemmeno la possibilità di querelare chi li diffama. Persone denudate in
pubblico senza alcun ritegno.

Qui c’è una
responsabilità specifica dei giornalisti, chiamati a selezionare cio’ che
intendono pubblicare. Alcuni particolari, alcuni apprezzamenti, alcuni nomi
potevano essere oscurati senza venir meno alla volontà di informare. Basterebbe
in questi casi aderire a cio’ che prescrive il Codice deontologico dei
giornalisti stessi, che pone dei limiti senza intaccare il diritto-dovere di
informare.

"Prendersela con i
giornalisti ” afferma Paissan – è pero’ da vigliacchetti. Ognuno si assuma le
proprie responsabilità: chi fa informazione, la magistratura, i legislatori. I
problemi davvero seri riguardano la quantità delle intercettazioni (in numero
abnorme nel nostro paese) e  l’introduzione di un efficace filtro delle
trascrizioni. La prima selezione deve esser operata dal magistrato. Inutile
scaricarla sulle testate giornalistiche, che operano in regime di concorrenza.
Molte cose potrebbero essere scartate, secretate o anonimizzate alla fonte.

Il legislatore vuole ora
intervenire? Ne ha il dovere. Si dia maggior tutela ai diritti delle persone, si
offrano strumenti più incisivi e sanzioni più adeguate al Garante della
privacy, si inducano i magistrati a utilizzare cio’ che è strettamente
pertinente alle inchieste, obbligandoli a scartare cio’ che è "manifestamente
irrilevante", si colpiscano i veri responsabili della fuga di notizie. E qualche
volta ci si indigni anche quando a fare le spese delle pubblicazioni allegre
sono dei cittadini non eccellenti".

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Intercettazioni: informazione su fatti di interesse pubblico, rispettando le
persone

 

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