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Caso Melania, spuntano piste alternative

Altre 7 ore di colloquio nella caserma dei carabinieri di Castello di Cisterna per Salvatore Parolisi. Il marito di Melania Rea è stato nuovamente ed a lungo interrogato dal pm Umberto Monti di Ascoli Piceno, presenti i carabinieri che indagano sul brutale omicidio della donna, scomparsa da Ascoli Piceno il 18 aprile e ritrovata due giorni dopo uccisa a coltellate nei boschi del Teramano. L’audizione di Parolisi si è conclusa alle 21 di ieri, e la sua posizione processuale non cambia. E’ testimone nonchè parte offesa nel procedimento, ed ha quindi reso sommarie informazioni quale persona informata dei fatti.

Dal colloquio sono venuti fuori quelli che gli inquirenti definiscono ”spunti” per la prosecuzione delle indagini, almeno al momento. Il sottufficiale ha ricostruito il quadro di quelle ore, ma anche quello dei rapporti coniugali con estrema sicurezza, in maniera serena: ”non avrei mai lasciato Melania, non avrei mai messo a rischio il matrimonio”’ ha detto, nonostante la storia extraconiugale con una soldatessa di 27 anni di cui era stato l’istruttore, uno dei punti piu’ spinosi su cui gli inquirenti volevano chiarimenti, perche’ Salvatore ne aveva parlato come di una storia di poco conto. Il caporalmaggiore ha spiegato di non avere voluto ferire i sentimenti dei familiari in un momento cosi’ drammatico. Ma l’impressione e’ che oltre alla sua posizione gli inquirenti si aspettino da lui imput per ipotesi alternative su cui indirizzare le indagini. Cosi’ non e’ avvenuto la scorsa notte, ma proprio questo aspetto sarebbe al centro del nuovo confronto con gli inquirenti. Che suppongono che l’uomo sappia piu’ di quanto abbia detto: le contraddizioni della sua versione potrebbero essere servite, ad esempio, a coprire altre responsabilita’, piu’ o meno consapevolmente. Come e in quale contesto, pero’, e’ ancora tutto da chiarire, anche se gli investigatori sembrano avere gia’ qualche idea. Le indagini vanno avanti, ufficialmente ancora in tutte le direzioni, anche se fin da subito molti accertamenti si sono concentrati sull’ambiente di lavoro di Salvatore, cioe’ il Rav Piceno, fiore all’occhiello dell’esercito dove vengono addestrate le soldatesse.

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