Arte & Cultura

GIORNALINI D’ISTITUTO DEL LICEO CLASSICO “TORQUATO TASSO “ DI SALERNO

Nell’archivio storico del Liceo Classico “Torquato Tasso “ di Salerno, gestito dal Professor Marco Falivena, sono conservate alcune copie di giornalini d’Istituto redatti dagli studenti.
Il giornalino più antico è “ La tradotta “ del 1941, un lavoro di una classe del 2° Liceo. 1941 anno di guerra. Il clima bellico si fa sentire fin dal titolo del giornale ( la tradotta era il convoglio ferroviario adibito al trasporto truppe ) e dalla dedica posta in apertura ( “ Ai nostri camerati che combattono sperando di poterli presto raggiungere” ). Risuonano forti i toni della propaganda fascista. Si esaltano “ i momenti di eroismi e di grandezza in cui l’Italia lotta per il suo posto in in nuovo ordine nel mondo. “ Si celebra “l’altissimo morale dei giovani guerrieri d’Italia “, vissuti nel “ clima rovente “ della “rivoluzione “ fascista e “ educati a una concezione attiva e dinamica della vita. “
Non mancano però i momenti di goliardia. Nel giornale abbiamo una galleria di caricature dei professori della scuola; una parodia di alcuni versi della Divina Commedia ( “ La maligna Commedia “ ); ritratti di alcune alunne del Liceo ( “mocciose signorinelle del nostro Istituto “ ) .
Veniamo al dopoguerra. Troviamo un giornalino del 1949, “Il Quattromeno “, di cui, purtroppo si conserva solo la prima pagina con una breve ma densa prefazione. Vale la pena leggerne qualche stralcio. “ Noi siamo i giovani, siamo la vita in rigoglio, che vorrebbe far sentire la sua voce…ma noi della vita ora sentiamo, come forse mai più sentiremo, tutto l’arcano mistero che è fascino ed entusiasmo e ansia trepida che ci commuove…la nostra è una forza vergine che tende al raggiungimento di nobili ideali…Essa è il nostro tesoro e solo se sapremo attingervi, nei momenti difficili, conserveremo i sentimenti che per noi fiorirono al Liceo. Se un giorno, un ‘immagine lontana, un nome, un verso di un poeta ci faranno commuovere, potremo dire di avere ancora un’anima buona, sentiremo la vita cantarci ancora la sua eterna poesia. “
Facciamo un salto di qualche decennio e arriviamo al 1961. Troviamo un numero di “Eva batte Adamo “, giornalino redatto interamente da studentesse del Liceo. 1961, cento anni dalla proclamazione del regno d’Italia. E infatti diversi articoli del giornale hanno un forte tono “risorgimentale “ . C’è il ricordo della “grande giornata” del 27 marzo 1861 con la proclamazione di Roma capitale d’Italia; c’è un ritratto di Mazzini, “educatore della coscienza nazionale “ e un omaggio al suo “ruolo superbo “ avuto nella “formazione di un’Italia libera unita e indipendente “; c’è un articolo su Giuseppe Verdi il “grande compositore” che seppe far vivere nei suoi personaggi lo stesso “ardore di liberalità che animò il risorgente popolo italiano. “
Ma qual è l’immagine della donna che emerge dalle pagine del giornale delle studentesse del “Tasso “ ? Sicuramente molto tradizionale. “ Come gli uomini – si legge in un articolo – devono essere i difensori del sacro suolo della patria, così tocca alla donna essere la custode del focolare domestico.” Le “profonde caratteristiche “ di una donna sono l’amore e la dolcezza. Nella società moderna la donna non deve isterilirsi in una vita negativa e inutile ma essere la “ vera compagna dell’uomo “.
Vent’anni dopo l’atmosfera sociale e politica in Italia e nella scuola è profondamente cambiata. I giornali scolastici sono uno specchio di questa realtà.
Nel 1978 troviamo un numero di “ Libertà è partecipazione “, mensile del “Collettivo politico del Liceo Tasso, un gruppo studentesco gravitante nell’area della “sinistra “. Siamo nel 1978 nel pieno degli anni di piombo. Anche la scuola venne investita dal vento della violenza politica ad opera di gruppi che si definivano “extraparlamentari”, “autonomi”, “marxisti – leninisti “. “ E’ impossibile collocarli politicamente, tanto meno a sinistra – si legge nel giornale degli studenti del Collettivo politico – poiché hanno infangato le vere ideologie di sinistra.” Nella scuola – essi aggiungono – c’è bisogno di rinnovamento, di una “grande rivoluzione culturale “, da compiere non con atti di violenza insensati, ma promuovendo incontri, dibattiti, offrendo nuove proposte.
Il Collettivo politico del “Tasso “ prendeva posizione anche contro il cosiddetto “sei politico “, cavallo di battaglia dei gruppi studenteschi della sinistra extraparlamentare. “Il sei politico “ viene definito “una forma di autolesionismo che delinea una caduta completa dei valori della scuola e che invece di garantire il diritto allo studio, garantisce il diritto all’ignoranza “.
Tuttavia nel giornale non mancavano posizioni meno moderate, più radicali. Vi è un articolo sugli episodi di violenza ( scontri fra “autonomi” e polizia, espropri proletari nei negozi del Centro ) verificatisi a Salerno in occasione del concerto del cantautore Angelo Branduardi. L’autore si schiera decisamente a favore dei manifestanti: non sono loro i veri criminali, “ i veri criminali sono i commercianti che offrono merci inutili e costose, che offrono lavoro nero supersfruttato o sottopagato. “ I “veri criminali” sono Polizia e Carabinieri che terrorizzano i giovani.
Toni accesi ed estremi, testimonianza di un clima di violenza non solo fisica, dominante in quegli anni in Italia.
Veniamo alla metà degli anni ’80.
Nell ‘anno scolastico 1986/87 compare “Il Contrattasso “ un giornale opera del gruppo studentesco “Impegno nuovo “. Il gruppo, come scritto nell’editoriale del giornale, si proponeva di “uscire dagli schemi delle liste partitiche o comunque con una precisa ideologia” e perseguire come obiettivo una maggiore efficienza della scuola. A tal fine, esso proponeva un preciso programma: attuazione delle norme per l’utilizzo pomeridiano delle strutture scolastiche; rivalutazione dell’assemblea di istituto e dei consigli di classe; organizzazione di attività extrascolastiche; cineforum; corsi di computer; teatro. Il giornale conteneva anche un intervista a Vincenzo Buonocore allora Rettore dell’Università degli studi di Salerno; articoli di musica e sport.

Alla metà degli anni ’80 risalgono anche due numeri de “ Il Segno “, primo giornale di istituto a Salerno interamente stampato al computer e opera di un gruppo studentesco cattolico. L’introduzione del computer nella scuola – leggiamo nel giornale – non è volta ad eliminare il docente e il libro di testo, ma è finalizzata a “passare da una struttura a senso unico docente – studente a una struttura reticolare in cui docente, calcolatore e studenti devono interagire . “
Spiccano nei due numeri de “ Il Segno “ due articoli su alcune battaglie degli studenti cattolici: Il primo è sull’ora di religione; il secondo su un’iniziativa di Comunione e Liberazione a favore della libertà di educazione nella scuola. Da poco Stato e Chiesa avevano firmato un nuovo Concordato ( 1984 ) e l’ora di religione era diventata facoltativa. Per gli studenti cattolici del “ Tasso “ occorreva “ spendere l’ora religione nel tentativo di capire qualcosa in più nel labirinto della cultura religiosa, “ e promuovere la partecipazione al dialogo senza limitarlo alla fede cattolica.
Quanto all’iniziativa di Comunione e Liberazione, essa intendeva spingere i cittadini a sollecitare la presentazione in Parlamento di progetti di legge sulle scuole non statali, con l’obiettivo di rendere paritario il trattamento degli alunni di tali scuole, attuando così pienamente l’Art. 33 della Costituzione.
Veniamo a tempi più recenti. Nel 2000 troviamo un numero del giornale di istituto “ Tasso e dintorni “.
Il numero è quasi interamente centrato sull’esperienza dell’autogestione attuata in quell’anno dagli studenti del “ Tasso “. L’autogestione viene presentata come un momento destinato ad arricchire il bagaglio culturale e civile dello studente, poiché attua in pieno quanto scritto nello Statuto delle studentesse e degli studenti ( 24 /06/1998 ): la scuola valorizza le inclinazioni personali degli studenti e la possibilità di formulare richieste, di sviluppare temi liberamente scelti e di realizzare iniziative autonome. L’autogestione era motivata dalla protesta contro i finanziamenti statali alle scuole private e gli studenti ne difendevano il valore prendendo le distanze da esperienze simili svolte al “Tasso “ negli anni scolastici 1997/98 e 1998/99, dimostratesi prive di spessore culturale e politico. Inoltre la serietà dell’iniziativa veniva garantita dalla libera partecipazione delle singole classi, dalla numerosa presenza degli studenti, dai corsi organizzati definiti “utili e interessanti “. Fra i corsi proposti spiccano quelli di mimica, giornalismo, musica, coreografia, filosofie e culture orientali.
I giornali di Istituto di cui s’è parlato in questo articolo sono consultabili nell’ archivio storico del Liceo “ Tasso “.

Pancrazio Caponetto


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